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Arch Enemy: Anche se non sufficiente, sicuramente il lavoro più riuscito degli ultimi anni Arch Enemy: Anche se non sufficiente, sicuramente il lavoro più riuscito degli ultimi anni Hot

Arch Enemy: Anche se non sufficiente, sicuramente il lavoro più riuscito degli ultimi anni

recensioni

titolo
Deceivers
etichetta
Century Media Records
Anno

TRACKLIST:
1. Handshake With Hell =VIDEO=
2. Deceiver, Deceiver =VIDEO=
3. In The Eye Of The Storm =VIDEO=
4. The Watcher =VIDEO=
5. Poisoned Arrow
6. Sunset Over The Empire
7. House Of Mirrors =VIDEO=
8. Spreading Black Wings
9. Mourning Star
10. One Last Time
11. Exiled From Earth

LINE UP:
Alissa White-Gluz - Voce
Michael Amott - Chitarre
Jeff Loomis - Chitarre
Sharlee D’Angelo - Basso
Daniel Erlandsson - Batteria

opinioni autore

 
Arch Enemy: Anche se non sufficiente, sicuramente il lavoro più riuscito degli ultimi anni 2023-01-09 17:22:48 Gianni Izzo
voto 
 
2.5
Opinione inserita da Gianni Izzo    09 Gennaio, 2023
Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 2023
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il voto questa volta è troppo severo lo ammetto;"Deceivers", ultimo lavoro degli Arch Enemy, uscito ormai da qualche mese, non è un disco mediocre, ma non riesce nell'intento di accaparrarsi una sufficienza piena. Se lo avessimo tra le scelte di voto, avrei dato un 6-. Dopotutto, al contrario del precedente “Will To Power”, quello si davvero mediocre, gli Arch Enemy ci hanno risparmiato quasi del tutto le melodie tristemente scontate e commercialotte. Persino l’opener, nella quale la singer Alissa inserisce abbondanti dosi di clean vocals, riesce a convincere. E sappiamo quanto io trovi odiose tutte le decine e decine di giovani band “Hardcore” e/o “Melodeath” che con poca autostima passano da strofe con groove e perenni breakdown, a ritornelli con coretti e voci da Pop band adolescenziali. Gli Arch Enemy di “Handshake With Hell” invece si ricordano di avere anche una certa età per rischiare di ridicolizzarsi così tanto, quindi rimangono ancorati tra le trame dell'Heavy Metal, e con una pennellata finale dai toni dark, ottimizzano quella che si presenta come una buona opener. La title-track poi spazza via anche le melodie accattivanti della precedente, con un’aggressività che non si sentiva da tanto nella band di Amott. Anche i brani più diretti e semplici funzionano: “The Watcher” e “Poisoned Arrow” sono sostenute da due semplici melodie, come lo era “Pilgrim”, ricordando la notte dei tempi degli Arch Enemy, eppure sono quei brani che ti va di riascoltare continuamente. Ci sono altri momenti che sicuramente meritano nel corso di “Deceivers”, gli Arch Enemy cercano di rendersi interessanti, con passaggi serrati e articolati che ritornano spesso, e con riff abbastanza graffianti e più elaborati di ciò che si è sentito nell'ultimo periodo della storia della band. Purtroppo, non sempre le cose funzionano, e verso il finale Amott ed i suoi non riescono a tener testa al buono presentato nella prima metà del disco. "Deceivers", nonostante i buoni propositi, scivola via in modo anonimo. Un plauso agli Arch Enemy per averci almeno provato questa volta a fare qualcosa di meno ovvio, un po’ più oscuro e più accattivante anche per i metalheads che hanno amato i loro primi album. Parliamo di un piccolo passo in avanti, la miglior prova del periodo Alissa White-Gluz, ancora non sufficiente perché troppi momenti risultano freddi e fini a se stessi, nonostante i tentativi tecnici con cui sono stati costruiti, ma sicuramente in "Deceivers" qualche pezzo lo possiamo considerare all’altezza di un nome importante e dei grandi musicisti che lavorano dietro questo progetto.

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