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Tra il Death/HC americano e la vecchia scuola svedese la proposta dei Defy the Curse Tra il Death/HC americano e la vecchia scuola svedese la proposta dei Defy the Curse Hot

Tra il Death/HC americano e la vecchia scuola svedese la proposta dei Defy the Curse

recensioni

titolo
Horrors of Human Sacrifice
etichetta
Hammerheart Records
Anno

PROVENIENZA: Paesi Bassi 

GENERE: Death Metal/Crust 

FFO: Gatecreeper, Bolt Thrower, Dismember, Outer Heaven, Wolfbrigade 

LINE UP: 
Wouter Wagemans - voce 
Harold Gielen - chitarre, voce 
Boris Janssen - basso 
Bjorn Surminski - batteria 

TRACKLIST: 
1. Leading into the Realm of Torment [02:19] =VIDEO= 
2. Existence Consumed [02:11] 
3. The Tower of Suffering [03:24] 
4. Endless Curse [02:48] 
5. Swarms [02:46] 
6. The Oppressor [03:46] =ASCOLTA= 
7. Horrors of Human Sacrifice [03:24] 
8. Eidolon of the Blind [03:07] =ASCOLTA= 
9. Desolate Void [01:59] 
10. Serpent Cult [02:17] 
11. Panopticon [02:44] 
12. Dreameater [04:12] 

Running time: 34:57 

opinioni autore

 
Tra il Death/HC americano e la vecchia scuola svedese la proposta dei Defy the Curse 2023-01-15 17:53:11 Daniele Ogre
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    15 Gennaio, 2023
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Dopo un EP datato 2018, debuttano su lunga distanza i Defy the Curse, quartetto olandese che sotto l'egida di Hammerheart Records rilascia "Horrors of Human Sacrifice", primo full-length per l'act centroeuropeo che ci regala poco più di mezz'ora di Death Metal fortemente infarcito di influenze ed attitudine Crust-Hardcore. Nella sua semplicità, "Horrors..." è un disco che funziona e che si ascolta tutto d'un fiato dall'inizio alla fine, grazie anche ad un lavoro di stratificazione dei suoni che probabilmente ai più potrebbe anche sfuggire; sì, il fulcro primario delle sonorità dei Nostri è un Death/Hardcore che richiama la scuola americana di gruppi come Gatecreeper, Mammoth Grinder, Outer Heaven, Xibalba, Creeping Death, ma allo stesso tempo non sono pochi i rimandi alla vecchia scuola svedese - Dismember su tutti - ed un certo tono roccioso che richiama i panzer britannici Bolt Thrower, soprattutto nella marzialità della riuscitissima "The Tower of Suffering" (pezzo che personalmente avrei scelto come singolo), che con la seguente "Endless Curse" rappresenta una doppietta di pezzi di tutto rispetto. In un preciso genere che vive soprattutto sul riffingwork, protagonista assoluta non può che essere la chitarra di Harold Gielen (Legion of the Damned), che c'inonda di riff con la furia di un fiume in piena, perfettamente coadiuvato dal forsennato drumming di Bjorn Surminski. Non sono solo i due succitati pezzi però a farsi notare. sin dall'attacco dell'opener "Leading into the Realm of Torment" - uno dei singoli apripista - i Defy the Curse mettono subito le cose in chiaro e lasciano ben intendere quali siano i loro intenti in questo loro primo album: per citare il Cobra Kai, "strike first, strike hard, no mercy"; la title-track e "Serpent Cult" sono altri brani che ci mostrano una band in buonissima forma, ma più in generale, come dicevamo, l'intera opera appare decisamente ispirata. Non che "Horrors of Human Sacrifice" sia un disco particolarmente originale, ovvio, ma ciò non vuol dire che i Defy the Curse non abbiano fatto un buonissimo lavoro tirando fuori un lavoro che si attesta ben al di sopra di una semplice sufficienza, capace di regalare una mezz'ora o poco più di scapocciate.

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