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Gli Ulthar si affermano come una delle migliori realtà estreme statunitensi; Pt.2: "Helionomicon" Gli Ulthar si affermano come una delle migliori realtà estreme statunitensi; Pt.2: "Helionomicon" Hot

Gli Ulthar si affermano come una delle migliori realtà estreme statunitensi; Pt.2: "Helionomicon"

recensioni

gruppo
titolo
Helionomicon
etichetta
20 Buck Spin
Anno

PROVENIENZA: USA 

GENERE: Blackened Death Metal 

FFO: Blood Incantation, Demilich, Tomb Mold, Deathspell Omega, Gorguts 

LINE UP: 
Shelby Lermo - voce, chitarre 
Steve peacock - voce, basso 
Justin Ennis - batteria 

TRACKLIST: 
1. Helionomicon [20:31] 
2. Anthronomicon [19:52] =ASCOLTA (edit)= 

Running time: 40:23 

opinioni autore

 
Gli Ulthar si affermano come una delle migliori realtà estreme statunitensi; Pt.2: "Helionomicon" 2023-02-17 14:48:35 Daniele Ogre
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    17 Febbraio, 2023
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

E' stata una mossa azzardata, quella degli Ulthar, di pubblicare due album simultaneamente, ma anche studiata e calcolata alla perfezione. Come scritto nella recensione di "Anthronomicon", nello stesso giorno dello stesso il trio americano ha pubblicato - ovviamente per 20 Buck Spin - anche l'album 'gemello' "Helionomicon", disco che con ogni probabilità certifica più del fratello l'ascesa degli Ulthar nell'Olimpo dell'Extreme Metal contemporaneo. In quest'opera la vena più Avant-garde dei Nostri è lasciata a briglia sciolta e si dipana sulle due mastodontiche tracce di 20 minuti l'una che la compongono. "Helionomicon" ed "Anthronomicon" - questo il titolo della seconda traccia, oltre che dell'altro album - sono uno sfoggio di pura maestria che non sfocia letteralmente mai nel mero onanismo strumentale: per quaranta minuti si resta incollati all'ascolto di questi due pezzi titanici cercando di coglierne ogni minima sfumatura. E per quanto sul piano della pura violenza sonora l'approccio dei Nostri rimanga assolutamente ferino e primordiale, in "Helionomicon" possiamo sentire come la tecnica sopraffina di gruppi come i più volte citati Blood Incantation e Tomb Mold, oltre che di Demilich e persino Atheist e Cynic, venga qui ripresa dagli Ulthar e declinata in maniera del tutto personale, segno questo dell'incredibile maturità stilistica raggiunta. Un lavoro questo ancor più impressionante se si pensa che non c'è un solo attimo di pausa e che non troviamo un momento che sia uno che abbia il sapore di semplice riemptivo. La perfetta visione di orrori che discendono dallo spazio profondo, un vortice di eccelsi virtuosismi che si contraggono e distendono senza soluzione di continuità che, come detto, tengono incollati l'ascoltatore dalla prima all'ultima nota, tanto che nemmeno ci si rende conto che siano passati 40 minuti. Ovvio che per la natura stessa di quest'opera c'è bisogno probabilmente di qualche ascolto in più per assimilarlo a pieno, ma ciò non toglie che insieme all'album-gemello (e anzi forse anche un po' di più) "Helionomicon" è un serissimo candidato ad essere tra le migliori uscite di quest'annata. Giù il cappello, signori.

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