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I Tithe ed un secondo album di rabbia allo stato puro I Tithe ed un secondo album di rabbia allo stato puro Hot

I Tithe ed un secondo album di rabbia allo stato puro

recensioni

gruppo
titolo
Inverse Rapture
etichetta
Profound Lore Records
Anno

PROVENIENZA: USA 

GENERE: Sludge/Blackened Death Metal/Grind 

FFO: Dragged into Sunlight, Coffinworm, Lord Mantis, Primitive Man, Anaal Nathrakh 

LINE UP: 
Matt Eiseman - voce, chitarre 
Alex Huddlestone - basso 
Kevin Swartz - batteria 

TRACKLIST: 
1. Anthropogenic Annihilation [03:33] 
2. Inverse Rapture [05:06] =ASCOLTA= 
3. Demon [02:09] 
4. Parasite [04:51] =ASCOLTA= 
5. Killing Tree [07:19] 
6. Luciferian Pathways of the Forked Tongue [03:53] 
7. Pseudologia Fantastica [02:29] 

Running time: 29:20 

opinioni autore

 
I Tithe ed un secondo album di rabbia allo stato puro 2023-02-20 15:34:47 Daniele Ogre
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    20 Febbraio, 2023
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sono passati tre anni da quando gli statunitensi Tithe impressionarono una buona fetta di pubblico con il debut album "Penance", nonostante fosse uscito per una realtà indipendente molto underground come la Tartaurus Records; ma se il talento c'è qualcuno lo noterà sicuro, e difatti il trio di Portland ritorna con il secondo full-length "Inverse Rapture" sotto la potente ala protettrice di Profound Lore Records. Che la label canadese abbia deciso di puntare su questa band dell'Oregon dovrebbe già di per sé far drizzare le antenne, ma se ciò non bastasse ci pensano i Tithe stessi a demolire qualsivoglia dubbio sulla loro caratura, cambiando anche, per certi versi, il proprio stile. Rispetto all'esordio "Penance", infatti, con "Inverse Rapture" ci ritroviamo davanti ad un disco estremamente rabbioso, una mezz'ora circa di furia ceca e biliosa, complice probabilmente la sfera privata e familiare del cantante/chitarrista Matt Eiseman. Non ci addentreremo nello specifico, ma fatto sta che i possenti rallentamenti di carattere Sludge/Doom presenti in "Penance" sono qui ridotti al minimo indispensabile. Per usare un'analogia maggiormente comprensibile: in "Inverse Rapture" c'è meno delle influenze provenienti da gruppi come Dragged into Sunlight e Lord Mantis (seppur comunque presenti, vedasi "Parasite" o la lunga "Killing Tree"), e molto di più che potrebbe benissimo rimandarvi alla memoria gli Anaal Nathrakh più schietti. Esempi pratici possono essere le rapidissime e quanto mai ferali "Demon" e "Pseudologia Fantastica", ma il discorso è applicabile tranquillamente a tutti i sette pezzi che compongono la tracklist. "Inverse Rapture" è né più né meno che bile vomitata rabbiosamente in faccia all'ascoltatore, un disco estremamente negativo, ma in cui la negatività viene trasposta con rara ferocia. Dal canto nostro, "Inverse Rapture" è ampiamente promosso; e complice una durata esigua - poco più di 29 minuti totali - è di sicuro uno di quei lavori che si riascolta da capo senza il minimo patema d'annoiarsi.

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