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Compilation di talentuosi strumentisti quella assemblata da Gabriele Bellini Compilation di talentuosi strumentisti quella assemblata da Gabriele Bellini Hot

Compilation di talentuosi strumentisti quella assemblata da Gabriele Bellini

recensioni

gruppo
titolo
“Underworld Collection: Chapter 1 – Collison”
etichetta
New Idols Records
Anno

 

 

1.   Synthesis Of Synapse – Cerebral Imput

2.   S.C.I.B. - Cybertron Destruction

3.   Bug – Digital Violence

4.   Maximilian Gallorini – Modulator Demodulator

5.   Lorenzo Sguanci - Spritze

6.   Federico Malloggi – Wild Mustang’ Heart

7.   Debireon - Pattern Of The Beings

8.   Alessandro Gatti –  State Of Mind

9.   Vanmod - Reborn

10. Mirko Capitani – The Sacrifice Death

11. Luca Rossi - Curious Snake

12. Pasquale Bianco – Desperation

13. Andrea Campani – Ceuta

14. Mirko “Bassbreaker” Serra – Dude

opinioni autore

 
Compilation di talentuosi strumentisti quella assemblata da Gabriele Bellini 2013-09-15 09:24:38 Corrado Franceschini
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Corrado Franceschini    15 Settembre, 2013
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Il maestro Gabriele Bellini è noto oltre che per la sua militanza nella band degli Hyaena, vecchio combo Heavy Metal italiano, anche per i suoi lavori solisti e per quelli con la band dei Pulse – R. Il capitolo 1 di questa raccolta non rappresenta un nuovo lavoro di Bellini bensì è stato creato dallo stesso per dare voce, e suono, ai nuovi talenti dell’underground italiano non solo nell’ambito dell’ Heavy Metal nel senso stretto del termine. Per ascoltare questo Cd ci vogliono due requisiti : 1) Avere una passione smodata per i chitarristi e 2) Apprezzare i brani strumentali dato che tutte le tracce hanno questa caratteristica. Si potrebbe discutere sulla effettiva utilità di questo progetto ma, a conti fatti, ci sono veramente alcuni talenti che meritano la mia e vostra attenzione. Vista la varietà dei stili e la eterogeneità dei 14 brani ho deciso di proporvi una breve analisi per ognuno di essi. I Synthesis Of Synapse si presentano con “Cerebral Input” che vede alla chitarra lo stesso Gabriele Bellini. Il loro brano prende spunto chiaramente dal suono di Eddie Van Halen saltellando poi da un genere di metal all’altro. Il titolo “Cybertron Destruction” usato dai S.C.I.B. lascia presagire una simpatia per i canadesi Voivod e la musica, se pure con qualche concessione ad altri ritmi, lo conferma. Chi ha tratto ispirazione al 100%, invece, sono i Bug che nella loro “Digital Violence” lasciano spazio a chitarristi elucubrativi. Con “Modulator Demodulator” di Maximilian Gallorini si ha un rallentamento del ritmo guidato dalla melodia di una chitarra che fa ampio uso dell’effetto eco. Interessante il brano “Spritze” di Lorenzo Sguanci: dalle accordature “basse” si passa alo sperimentalismo Jazz per poi proseguire con movimenti ipnotici cari allo Stoner psichedelico. Federico Malloggi con il brano dal titolo “Wild Mustang’ Heart” ci lascia galoppare liberi nelle praterie con ritmi e giochi di chitarre che ricordano Cajun e Country. I Debireon con “Pattern Of The Beings” passano indenni, e in ottima maniera, tra fasi acustiche leggere, cambi elettrici soffusi e atmosfere latine. Nervosissimo il pezzo “State Of Mind” di Alessandro Gatti. Schizofrenia, continui stop n’ go, cambi che richiamano alla mente Steve Vai e Joe Satriani fanno di questo pezzo un must per i chitarristi “smanettoni” e/o “cerebrali”. Se dovessi accostare i Vanmod e la loro “Reborn” ad un nome famoso chiamerei in campo Daniele Liverani per quanto lo stile del brano si avvicina ai lavori dei TwinSpirits e dello stesso Daniele da solista. Con Mirko Capitani si cambia di nuovo genere; il suo pezzo “The Sacrifice Death” ondeggia tra il Power schizofrenico e il Thrash forzando le velocità. L’idea di un serpente che sibila, striscia, e sfugge alla cattura e ben rappresentata da Luca Rossi nella traccia “Curious Snake”. Con Pasquale Bianco e “Desperation” torniamo alla velocità del Power tra il classico ed il Prog. “Ceuta” di Andrea Campani ci porta in territori contaminati dalla musica latina con un’apertura che ricorda Riccardo Zappa (non Frank). Mirko “Bassbreaker” Serra ci fa intendere sin dal soprannome che il basso è il protagonista di “Dude”. La traccia ispira allegria ed è ad ampio respiro con un’aria tipica della Disco/Funky fine ’70 inizi ’80; proprio questo, assieme alle divagazioni sul tema, la porta ad essere la canzone più strana del lotto. Come avete letto in “Underworld Collection: Chapter 1 – Collison” ce ne è per tutti i gusti ed anche se la collocazione di un prodotto del genere sul mercato è difficile, era giusto dare a questi ragazzi una possibilità ed una opportunità di essere notati.
Nota: Gabriele Bellini sta approntando il secondo capitolo di questa compilation che sarà rivolto alle band e non ai solisti.

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