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Slave Keeper, una nuova interessante band dalla Polonia Slave Keeper, una nuova interessante band dalla Polonia Hot

Slave Keeper, una nuova interessante band dalla Polonia

recensioni

titolo
“Ślad”
etichetta
Autoproduzione
Anno

TRACKLIST:
1. Świt
2. Ratuj mnie =ASCOLTA=
3. Nadszedł czas
4. Watchmaker
5. Ostatni raz
6. Mój los
7. Heaven
8. Samotny
9. Zagubiona
10. Leonardo =ASCOLTA= 
11. W obliczu wojny =VIDEO=
12. Zostaw ślad

LINE UP:
Dominik Szwajgier – Chitarre
Piotr Jakubowicz - Chitarre
Jakub Orłowski – Basso
Piotr Szalak – Batteria
Marta Biernacka - Voce

opinioni autore

 
Slave Keeper, una nuova interessante band dalla Polonia 2023-05-16 18:15:28 Ninni Cangiano
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    16 Mag, 2023
Ultimo aggiornamento: 16 Mag, 2023
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Uscito a fine settembre 2022, ma arrivatoci solo in questo 2023, oggi parleremo di “Ślad”, debut album dei polacchi Slave Keeper, edito inizialmente solo in versione digitale autoprodotta, ma poi stampato fortunatamente anche su CD. Il disco è composto da undici canzoni, cui si aggiunge la solita inutilissima intro, per una durata totale di circa un’ora; ha un piacevole artwork e testi che sono per la maggior parte in lingua polacca, idioma discretamente ostico musicalmente parlando, ma non peggiore di tanti altri (come il tedesco o le lingue scandinave). Il gruppo suona un female fronted Melodic Metal molto gradevole da ascoltare, soprattutto per la voce della cantante Marta Biernacka, mai stucchevole, ma eterea a sufficienza e molto eclettica nell’interpretazione delle singole canzoni. Non comprendendo il polacco e non avendo ricevuto la benché minima nota biografica, non sono in grado di sapere se si tratti di un concept album o a cosa si ispirino i testi, quindi bisogna limitarsi alla musica. E quella suonata dagli Slave Keeper è sicuramente estremamente piacevole, ricca di energia e di attenzione alle melodie, nonché della giusta potenza; il songwriting, infine, non è mai prolisso ma sempre efficace (tranne forse nella sola “Leonardo” che, seppur piacevole, risulta un po’ troppo “morbida” e lunga). Lo strumento principale sono le due chitarre di Dominik Szwajgier e Piotr Jakubowicz che intessono muri di riff e parti soliste di gran gusto, non disdegnando anche parti acustiche, come nella splendida “Zagubiona”, forse il pezzo migliore dell’album. Buono il supporto del basso di Jakub Orłowski (in evidenza su “W obliczu wojny”) e della batteria di Piotr Szalak, con quest’ultimo che mantiene spesso il ritmo bello frizzante grazie ad un sapiente uso della doppia cassa. Ogni tanto si sentono anche una discreta voce maschile e le tastiere, ma purtroppo non abbiamo notizie su chi ne sia il protagonista. La registrazione, infine, è di ottimo livello pur trattandosi, lo dobbiamo ricordare, di un prodotto autofinanziato. Questo “Ślad” è solo un primo disco, un debutto che merita ogni attenzione e che spero possa far scoprire il talento di questi Slave Keeper ai più, dato che indubbiamente è un gruppo che merita di uscire dall’underground e farsi conoscere a livello internazionale! Spero presto di poter avere il successore di questo ottimo debut album, voi teneteli d’occhio!!

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