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I Gravefields si confermano su ottimi livelli qualitativi I Gravefields si confermano su ottimi livelli qualitativi Hot

I Gravefields si confermano su ottimi livelli qualitativi

recensioni

titolo
Tetragrammaton
etichetta
Satanath Records
Anno

PROVENIENZA: Irlanda 

GENERE: Blackened Death Metal 

FFO: Deicide, Behemoth, Belphegor, Nile, Septicflesh 

LINE UP: 
Thomas Blanc - voce 
Alan Hurley - chitarre, batteria 
Paul Girvin - basso 

TRACKLIST: 
1. Forbidden Psalms [06:50] 
2. The Ascendancy [05:49] =LYRIC VIDEO=
3. Archmessiah [05:56] 
4. The Blessed Pariah [05:50] 
5. Pilgrims of Amirah [05:43] =OFFICIAL AUDIO= 
6. Seraphim [04:34] 
7. Vagrant [05:27] 
8. Schasm [04:01] =OFFICIAL AUDIO= 
9. Our Allegiance [05:16] 

Running time: 49:21 

opinioni autore

 
I Gravefields si confermano su ottimi livelli qualitativi 2023-09-06 13:23:19 Daniele Ogre
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    06 Settembre, 2023
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sono passati già quattro anni dalla prima volta che abbiamo incontrato gli irlandesi Gravefields, band tornata sul finire dello scorso giugno con il secondo full-length "Tetragrammaton" - ed è già più di quanto abbiano fatto in tredici anni col nome Dirtyprotest -, edito da Satanath Records, label che nel 2022 s'è spostata da San Pietroburgo a Batumi, in Georgia. I Gravefields del 2023 sono una band che ha in quanto a sonorità ha virato decisamente verso un Blackened Death Metal in cui forti sono le influenze di Behemoth, Incantation e Deicide, non risparmiandosi però in quelle atmosfere epico-oscure à la Nile/Septicflesh già riscontrabili nell'ottimo debutto "Embrace the Void". I Nostri sono intanto anche diventati un trio, con il bassista Paul Girvin che si è unito al cantante Thomas Blanc ed al multistrumentista (chitarre e batteria) Alan Hurley. Comunque sia, in questa veste marcatamente Blackened Death i Gravefields sembrano aver trovato la loro dimensione ideale: se già con il primo album avevano sorpreso in positivo, con questa nuova opera i Nostri sembrano altamente concentrati ed in uno stato di forma smagliante tanto sul piano compositivo quanto su quello dell'esecuzione, picchiando duro sin dalla doppietta iniziale "Forbidden Psalms" / "The Ascendancy" e concedendo ben poca tregua all'ascoltatore, che si ritroverà "assediato" da un assalto sonoro continuo. A smorzare la furia insita nel DNA dei Nostri, senza però snaturarne il naturale impatto, abbiamo poi quei passaggi dalle atmosfere epiche, spesso coadiuvati da cori che ancor più danno la sensazione che forte sia l'influenza anche dei titani greci Septicflesh, come ad esempio nella parte centrale di "The Ascendancy". L'unico appunto che si può fare è sul songwriting forse un filo prolisso, con tracce che spesso e volentieri superano abbondantemente i 5 minuti portando la durata totale a sfiorare i 50 minuti - esattamente come il predecessore -, ma se all'interno di questo minutaggio troviamo pezzi come "Archmessiah", "Vagrant" e "Pilgrims of Amirah", possiamo benissimo sorvolare su questo neo infinitesimale, specie poi se vediamo come "Tetragrammaton" sia stato prodotto in maniera eccezionale con suoni potenti e puliti, ma mai plasticosi. Per quanto ci riguarda, una netta riconferma per i Gravefields, capaci di bissare le ottime sensazioni del debut album con un secondo disco di altrettanta buonissima fattura. E sinceramente, crediamo che non sfigurerebbero affatto come supporting act in qualche tour di Behemoth o Belphegor: ascoltate e giudicate voi stessi.

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