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Secondo album ed ennesimo gran lavoro per i Cult Burial Secondo album ed ennesimo gran lavoro per i Cult Burial Hot

Secondo album ed ennesimo gran lavoro per i Cult Burial

recensioni

titolo
Reverie of the Malignant
etichetta
Autoproduzione
Anno

PROVENIENZA: Regno Unito 

GENERE: Blackened Death/Doom Metal 

FFO: Belphegor, Bloodbath, Bolt Thrower, Celtic Frost, Primitive Man 

LINE UP: 
Cesar - voce 
Simon - chitarre, batteria 
Rick - basso 

TRACKLIST: 
1. Umbra [04:37] =AUDIO UFFICIALE= 
2. Awaken [04:33] =AUDIO UFFICIALE= 
3. Parasite [05:57] 
4. Paralysed [05:05] 
5. Strive [07:49] =AUDIO UFFICIALE= 
6. Existence [04:04] 
7. Oblivion [09:17] 

Running time: 

opinioni autore

 
Secondo album ed ennesimo gran lavoro per i Cult Burial 2023-10-21 17:58:57 Daniele Ogre
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    21 Ottobre, 2023
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sono passati tre anni da quando abbiamo recensito per la prima volta i britannici Cult Burial su queste pagine e da allora c'è un dubbio che permane: perché la band londinese è senza etichetta e si autoproduce i propri lavori? Basta vedere le recensioni dei precedenti lavori - l'album omonimo del 2020 e l'EP "Oblivion" del 2021 -, in cui abbiamo tessuto lodi su lodi su questo progetto Blackened Death/Doom che ha dimostrato più e più volte di meritare la ribalta molto più di taluni colleghi che possono solo sperare di arrivare al loro livello. Ed a proposito di "Oblivion", i tre brani presenti nell'EP - "Oblivion", "Parasite" e "Paralysed" - li ritroviamo anche nella tracklist di questo nuovo "Reverie of the Malignant", insieme al singolo lanciato nel 2022 "Strive": dei primi abbiamo già detto in abbondanza, "Strive" è - manco a dirlo - l'ennesima riprova dell'ottima stato di forma compositivo del trio londinese, che se possibile aumenta con i tre inediti effettivi di questo lavoro: la doppietta iniziale "Umbra" / "Awaken" ed "Existence", con le sonorità dei Nostri che prendono sì spunto dalle bands che vedete citate nelle info qui sopra, ma che sono divenute nel frattempo ancor più personali. I Cult Burial, insomma, suonano una musica riconoscibilissima e riconducibile immediatamente al loro nome, a patto che abbiate già ascoltato anche i lavori precedenti. Ci sembra inoltre di notare anche qualche venatura Heavy Metal (rif.: Mercyful Fate su tutti) nelle parti soliste, soprattutto nell'ottima "Awaken". In definitiva, noi non possiamo che consigliare nuovamente di seguire con attenzione questa band: se vi ritrovate alla ricerca di un Death/Doom dalle venature Blackened e non del tutto convenzionale - date certe atmosfere algide e quasi meccaniche che potrebbero far pensare a certe creature Industrial, per certi versi -, quello dei Cult Burial è il nome su cui puntare. Ad occhi chiusi.

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