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Satan's Fall: Finnish Power Metal Satan's Fall: Finnish Power Metal Hot

Satan's Fall: Finnish Power Metal

recensioni

titolo
Destinatio Destructio
etichetta
SPV GmbH
Anno

TRACKLIST: 
1. Lead the Way =VIDEO UFFICIALE=
2. Garden of Fire
3. Swines for Slaughter
4. Monster's Ball
5. Afterglow =VIDEO UFFICIALE=
6. No Gods, No Masters
7. Kill the Machine
8. Dark Star
9. Es wird viel passieren
10. Go Go Power Rangers

LINE UP: 
Joni Petander - Basso
Tomi Mäenpää - Chitarre
Miika Kokko - Voce
Ville Koskinen - Chitarre
Arttu Hankosaari - Batteria

opinioni autore

 
Satan's Fall: Finnish Power Metal 2023-11-18 16:50:30 MASSIMO GIANGREGORIO
voto 
 
3.5
Opinione inserita da MASSIMO GIANGREGORIO    18 Novembre, 2023
Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 2023
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Quando si approccia una band proveniente dalle ghiacciate lande della Finlandia, quasi come fosse un luogo comune, ci si aspetta di trovarsi di fronte all'ennesimo gruppo dedito al metal estremo (tipo i loro conterranei Impaled Nazarene). Se poi il nome della band è Satan's Fall, allora si è certi dell'assunto. E invece no! Questo moniker originatosi nella capitale finnica nel 2015 (invero, con il nome "Satan's Cross" immediatamente dopo abbandonato) sfoggia un Power Metal piuttosto classico, fedele agli stilemi ed ai canoni del più ortodosso dei generi. Partiti con il demo "Seven Nights", seguito dall'EP "Metal of Satan" nel 2016, nel 2017 hanno vissuto il loro "annus horribilis" in cui la line up ha subito una profonda metamorfosi, ripresentandosi nel 2020 con il loro full-length di esordio "Final Day". A tre anni di distanza, pubblicato con la prestigiosa SPV, questa loro ultima fatica intitolata "Destinatio Destructio". Come accennato, il quintetto di Helsinki ci propone un Power molto ortodosso, di stampo vagamente maideniano, nel quale le due asce sono sempre sugli scudi con assoli iper-vitaminici ed i testi sono ispirati alla letteratura ed all'occultismo. Onesto il lavoro svolto dal duo ritmico Joni/Arttu, provetti picchiatori rispettivamente di corde e di pelli. Il tallone d'Achille della band, a mio modesto avviso, è rappresentato dall'ugola di Miika: ricorda un po' la voce del mitico Blackie Lawless dei W.A.S.P., ma più stridula e monocorde; a tratti l'ho trovata persino un po' irritante e ridondante. Quanto al songwriting, siamo a livelli di minimo sindacale: certamente un buon disco nel complesso, ma che scivola via senza lasciare particolari scossoni o momenti memorabili o particolarmente degni di nota, se non - come esposto prima - nei funambolici assoli di Tomi e Ville (peraltro approdato a corte solo due anni orsono). Addirittura, per rimpolpare la tracklist, sono state inserite le due ultime tracce, che sono cover rispettivamente dei Marien-Hof e dei Power Rangers. Insomma, questa release è un lavoretto niente affatto male, ma certamente il gruppo dovrà sforzarsi di più, se vorrà davvero lasciare un segno nel metalrama internazionale. Mi ricorda la famigerata frase dei professori quando, nei colloqui con i genitori, esordivano dicendo: "il ragazzo/la ragazza potrebbe fare molto di più, se si impegnasse seriamente"

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