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Ūkanose, non tutto funziona bene Ūkanose, non tutto funziona bene

Ūkanose, non tutto funziona bene

recensioni

gruppo
titolo
“Šiaurum vėjum”
etichetta
Art of the Night Productions
Anno

TRACKLIST:
1. Liūdna liūdna
2. Ten už marių
3. 1236
4. Jievaru žydėsiu
5. Iš prūsų žemės
6. Apynėlis
7. Samagonas
8. Leliumoj
9. Plėšikėliai =LYRIC VIDEO=

LINE UP:
Linas Petrauskas - Chitarre
Laurynas Tamaševičius - Chitarre
Jokūbas Giedraitis - Voce
Margiris Milinis - Basso
Vilius Garba - Batteria
Greta Gražulytė - Flauto

opinioni autore

 
Ūkanose, non tutto funziona bene 2023-11-19 10:44:16 Ninni Cangiano
voto 
 
2.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    19 Novembre, 2023
Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 2023
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Gli Ūkanose arrivano da Vilnius in Lituania, dove si sono formati nel 2012; finora non hanno avuto una discografia molto ampia, limitandosi ad un paio di singoli, un EP e due LP, di cui questo “Šiaurum vėjum” è l’ultimo, uscito a metà aprile 2023 per la sconosciuta label Art of the Night Productions, ma pervenutoci solo a fine ottobre, oltre sei mesi dopo la release date. Ma cosa suona il sestetto lituano? Il loro è un Folk Metal che può ricordare lontanamente i nostri Corte di Lunas, anche se è cantato (almeno credo) in lingua lituana, il che rende impossibile comprendere a cosa si riferiscano i testi. Musicalmente lo strumento protagonista è il flauto di Greta Gražulytė che credo sia anche la responsabile delle non eccezionali parti cantate, assieme a Jokūbas Giedraitis; qualcosa anche la si sente dalle due chitarre di Linas Petrauskas e Laurynas Tamaševičius che danno quel tocco più Metal al sound, il che non dispiace affatto, visto che le ritmiche sono spesso blande, forse anche troppo! Mi sarei aspettato di più, infatti, dal batterista Vilius Garba che, invece, si limita spesso ad un compitino di accompagnamento assieme al bassista Margiris Milinis, strumento che è un po’ troppo relegato in sottofondo. Il gioco delle due voci, maschile e femminile, diventa poi spesso alienante ed esagerato, come ad esempio nella troppo lunga “Ten už marių” (pezzo in cui la batteria si fa sentire in blast beat da Black Metal), finendo per non essere particolarmente accattivante, ma anzi finanche rischiando di diventare noioso. L’intero disco è basato proprio su questo dualismo tra voce maschile e voce femminile e, dato che entrambe non mi sono sembrate eccezionali, il rischio è quello di risultare poco convincenti ed accattivanti, mentre credo che il Folk dovrebbe trasmettere allegria e voglia di movimento, cosa che raramente accade con questo disco (direi nella frizzante conclusiva “Plėšikėliai” ed in pochi altri momenti). Il songwriting, infine, andrebbe migliorato e soprattutto snellito: alcuni pezzi, infatti, hanno minutaggi esagerati e finiscono per far venir voglia di skippare alla traccia successiva (oltre alla già citata “Ten už marių”, direi anche “Jievaru žydėsiu” e “Iš prūsų žemės”). Dispiace sempre bocciare un album, anche perché si porta sempre rispetto per la passione e gli sforzi altrui ma, nonostante io sia un fan del Folk Metal proprio non sono riuscito a farmi conquistare dal sound degli Ūkanose e del loro “Šiaurum vėjum”.

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