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Ignited: del buon heavy metal ispirato ai maestri del passato Ignited: del buon heavy metal ispirato ai maestri del passato Hot

Ignited: del buon heavy metal ispirato ai maestri del passato

recensioni

gruppo
titolo
"Cradle of the wicked"
etichetta
Autoproduzione
Anno

TRACKLIST:
1. Cradle of the wicked =LYRIC VIDEO=
2. The overflow
3. At the damned's hall =VIDEO UFFICIALE=
4. Bloody satisfied =VIDEO UFFICIALE=
5. Uncontrollable =VIDEO UFFICIALE=
6. The sewer lords
7. Life goes by
8. Nightshift
9. Tearing down the walls
10. Abyss of fear

LINE UP:
Denis Lima - Voce
Dalton Castro - Chitarre
Martin Bellucci - Basso
Maurício Velasco - Batteria

opinioni autore

 
Ignited: del buon heavy metal ispirato ai maestri del passato 2023-11-19 16:29:28 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    19 Novembre, 2023
Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 2023
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Tra i tanti dischi usciti a fine ottobre di questo 2023 dobbiamo annoverare anche il secondo album dei brasiliani (parte dei quali ora stabilitisi tra Stoccolma e Londra) Ignited, intitolato “Cradle of the wicked”. Il disco, dotato di piacevole artwork (opera del noto artista Gustavo Sazes), è composto da dieci brani per circa 40 minuti di durata totale e ci presenta un Heavy Metal bello tosto e roccioso, fortemente debitore verso i Judas Priest. Già, non appena fatto partire il lettore, ascoltando la title-track posta in apertura, mi è sembrato di avere proprio a che fare con lo storico gruppo inglese, visto anche il tentativo da parte del cantante Denis Lima di imitare lo screaming isterico del grande Rob Halford (ma non sarà sempre così, come nella suadente “Life goes by”). Le similitudini però non si limitano solo alla voce, dato che anche il sound ricorda non poco quello dei maestri inglesi, soprattutto delle loro produzioni più recenti (da “Painkiller” in poi direi). Strumento protagonista naturalmente è la chitarra dell’ottimo Dalton Castro, autore di assoli di pregevole fattura. La domanda che viene spontanea è: cosa ci può essere di male ad ispirarsi ai propri idoli se la musica che fai è valida? La risposta è: assolutamente niente! Qui non siamo a livello di plagio, ma di semplice ed evidente ispirazione e la musica degli Ignited è sicuramente piacevole da ascoltare per un fan di questo genere di Heavy Metal. Ecco, forse manca quella hit che ti prende immediatamente e che vale da sola l’acquisto del CD, ma tutti i pezzi si fanno apprezzare e sono godibili, senza mettere in mostra canzoni di livello mediocre o momenti di stanca. E’ tutto il disco, infatti, che si lascia ascoltare gradevolmente nella sua interezza, arrivando anche ad avere le carte in regola per convincere anche quei palati (o meglio, padiglioni auricolari) più esigenti. In questo contribuisce non poco l’ottima produzione realizzata da Fredrik Nordström nei mitici Studio Fredman di Göteborg (Svezia), che permette di assaporare tutti gli strumenti e la voce come si deve fare nel 2023! Gli Ignited, infatti, pur suonando ed ispirandosi apertamente ad un Heavy Metal old school, non commettono l’errore (che fanno in tanti) di avere una registrazione “vintage”, ma attualizzano il loro sound utilizzando le moderne tecnologie a disposizione per confezionare un prodotto di tutto rispetto, sotto ogni punto di vista. Forse, anzi direi sicuramente, “Cradle of the wicked” non passerà alla storia dell’Heavy Metal, ma permette agli Ignited di farsi apprezzare per essersi autoprodotti un album sicuramente valido ed anni luce migliore di quelle immondizie musicali da cui siamo quotidianamente ammorbati dal music business internazionale.

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