TRACKLIST:
1. Cock fight
2. Piss evil
3. Wasting away =VIDEO UFFICIALE=
4. Cold war
5. Whipping Queen
LINE UP:
Neal Rodriguez – Voce, chitarre
Irving Masvidal – Basso
Daniel Lara – Batteria
Yair Vera – Chitarra solista
TRACKLIST:
1. Cock fight
2. Piss evil
3. Wasting away =VIDEO UFFICIALE=
4. Cold war
5. Whipping Queen
LINE UP:
Neal Rodriguez – Voce, chitarre
Irving Masvidal – Basso
Daniel Lara – Batteria
Yair Vera – Chitarra solista
Dall’Illinois arrivano i Bloodrunner, gruppo fondato vent'anni fa, ma con alle spalle solo un LP e qualche singolo, prima di questo EP omonimo uscito solo in digitale come autoproduzione a Natale 2023. Il lavoro è dotato di copertina minimale (si poteva fare uno sforzo in tal senso!) che consiste solo di una copertina nera con la scritta del gruppo in blu, come una specie di imitazione del Black Album dei Metallica. Fortunatamente nei cinque pezzi per quasi 20 minuti di questo EP non c’è traccia di ciò che sono diventati i Four Horsemen, ma solo del Thrash Metal fatto alla vecchia maniera e decisamente e fottutamente convincente e funzionante! Richiami ai Forbidden, ai Testament degli anni ’80 ed, in genere, a tutto il Thrash della Bay Area californiana si sprecano ed i Bloodrunner ci sanno fare maledettamente bene, fottendosene altamente di mode, originalità ed innovazione! Ma come ho avuto modo di dire tante volte, se la musica è fatta bene, ce ne possiamo ampiamente fregare di concetti come innovazione ed altro, perché questa musica fa sbattere il capoccione in furiosi headbanging e sembra la colonna sonora ideale per una serata tra amici innaffiata da fiumi di birra ghiacciata. L’EP è composto da cinque pezzi convincenti e ben strutturati, forse si potevano evitare i rumorosi primi secondi dell’opener “Cock fight”, così come il discorso iniziale di “Cold war” per badare ancora di più al sodo e pensare solo alla musica ed alla sua energia, ma si tratta solo di opinioni personali che, in quanto tali, sono ampiamente opinabili. Ciò che non è opinabile è l’impatto che ha questo disco come un buon vecchio album di Thrash Metal degli anni ’80! Forse anche la produzione poteva essere un po’ migliorata, anche se quel sapore “vintage” che si sente non disturba più di tanto. Fra tante schifezze moderne, spicca questo EP omonimo dei Bloodrunner come un’oasi nel deserto nella quale rigenerarsi con un bel po’ di Thrash della vecchia quanto insuperabile scuola. Aspettiamo adesso la band americana alla prova del full-length, sperando che una label si accorga del loro valore!