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Heidra: il terzo roccioso album dei danesi Heidra: il terzo roccioso album dei danesi Hot

Heidra: il terzo roccioso album dei danesi

recensioni

gruppo
titolo
To Hell or Kingdom Come
etichetta
Mighty Music
Anno

TRACKLIST:
1. The Beginning and the End
2. Retribution's Dawn
3. Dusk =VIDEO UFFICIALE=
4. The Rebirth
5. Wolfborn Rising
6. Fall of the Fey
7. To Hell or Kingdom Come =LYRIC VIDEO=
8. Ancient Gates
9. Cloaks and Daggers =VIDEO UFFICIALE=
10. Two Kings

 

LINE UP:
Martin W. Jansen - chitarre
Morten Bryid - voce, chitarre, tastiere
Carlos G.R. - chitarre
James Atkin - batteria, voce

opinioni autore

 
Heidra: il terzo roccioso album dei danesi 2024-01-04 18:48:21 Gianni Izzo
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Gianni Izzo    04 Gennaio, 2024
Ultimo aggiornamento: 04 Gennaio, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Attivi dal 2006, ma il primo full-length ufficiale “Awaiting Dawn” arriva nel 2014; i danesi Heidra ci propongono un Melodic Death/Viking Metal, con sufficienti incursioni in trame Folk, ma soprattutto impattanti melodie e sinfonie Power. “To Hell or Kingdom Come” è un album sufficientemente buono, molto compatto, pieno di rabbia melodiosa presente un po’ in tutte le canzoni. Ben bilanciate le parti estreme con quelle più classiche, così come le harsh vocals e le clean che in più di un’occasione mi hanno ricordato l’ugola del buon ex-Iced Earth, Matt Barlow. La produzione è potente, diretta, il suono dei riff di chitarra, delle parti ritmiche e della voce di Bryid, colpiscono subito l’ascoltatore, in generale parliamo di brani scritti bene, ne sono esempi i singoli “Dusk” e la title-track. Detto questo, è pur vero che gli Heidra, sebbene abbiano una buona colonna portante per quel che riguarda il songwriting, che raramente ci tradisce, se non quando il passo rallenta e l’epicità lascia spazio a qualche momento fin troppo mesto e piatto, non sono neanche un gruppo che si distacca troppo dai cliché del genere, sia si parli del concept dei brani, sia per la musica stessa che si adagia senza indugi alle bands storiche che hanno fatto di questa miscela tra rabbia ed epicità il loro vessillo. Forse se fosse uscito un ventennio fa, il disco sarebbe stato accolto con più calore, oggi posso dire che “To Hell or Kingdom Come” piacerà sicuramente agli amanti di quella facciata del genere che punta molto ad attrarre masse con melodie messe a puntino con lo scopo di imbarcare più metalheads possibili, che va bene, ma ci vuole quel quid in più per portare l'entusiasmo ad un livello più alto.

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