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Contaminated: Death Metal putrido e convincente Contaminated: Death Metal putrido e convincente Hot

Contaminated: Death Metal putrido e convincente

recensioni

titolo
Celebratory Beheading
etichetta
Blood Harvest Records
Anno

PROVENIENZA: Australia 

GENERE: Death Metal 

FFO: Rottrevore, Abhorrence, Autopsy, Incantation, Fetid 

LINE UP: 
Mark Boulton - voce 
Lachlan McPherson - chitarre 
Matthew Johnson - chitarre 
Nick Warren - basso 
Christoph Winkler - batteria 

TRACKLIST: 
1. Suffer Minutiae [04:13] =AUDIO UFFICIALE= 
2. Cosmic Shit Show [04:28] 
3. Feral Demise [04:36] 
4. Beneath Empty Sockets [03:29] 
5. An Unnatural End [03:08] =AUDIO UFFICIALE= 
6. Final Hours [06:19] 
7. ...at the End of a Shank [02:40] 
8. Apex C.H.U.D. [04:33] 
9. Desire for Agony [02:26] 
10. Junkyard Warfare: Celebratory Beheading [04:29] 

Running time: 40:17 

opinioni autore

 
Contaminated: Death Metal putrido e convincente 2024-02-10 14:38:09 Daniele Ogre
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    10 Febbraio, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Parlando per sinestesi, se il puzzo di un cadavere in putrefazione avesse un suono, probabilmente sarebbe "Celebratory Beheading", secondo album degli australiani Contaminated. Formatisi nel 2013 cole solo project di Lachlan McPherson, nel giro di un paio di anno si evolvono in una band vera e propria; dopo un paio di demo arriva nel 2017 il debut album "Final Man" per la svedese Blood Harvest Records, che sette anni dopo - intervallati giusto da un paio di split - pubblica anche questa seconda fatica su lunga distanza del quintetto di Melbourne. Come avrete già facilmente intuito dalla frase iniziale, siamo ne melmosi territori di quel putridume Death Metal che vede in gente come Autopsy, Rottrevore ed Abhorrence i fieri vessilliferi; i Contaminated nelle loro dieci tracce - per una quarantina di minuti totali - inondando le casse dello stereo con uno tsunami melmoso e sulfureo, tra accelerazioni brutali e mefitici mid-tempo. Un modo di strutturare i brani forse un po' semplicistico, ma alla fine dei conti altamente efficace, una soluzione che si ripete in più pezzi in quest'opera e che trovo il proprio apice, a nostro avviso, nella malsana "Feral Demise", col suo incipit che ha lo stesso effetto dello scoperchiare una bara per poi accelerare sbranando l'ascoltatore a suon di blast beat ferali e colate laviche di riff. Col loro incedere, insomma, i Contaminated prima vi fanno affogare in una palude, per poi spaccarvi il cranio con estrema violenza; e per quanto sia questo un sound che chi ascolta queso genere conosce fin troppo bene, i Nostri riescono a renderlo viepiù convincente con lo scorrere della tracklist: puntando sul sicuro, i Contaminated riescono a tirare fuori un lavoro solido che si ascolta con morboso piacere dall'inizio alla fine grazie anche a pezzi come "An Unnatural End", "Beneath Empty Socks", la più lunga "Final Hours" e l'opener "Suffer Minutiae". Tirando le somme finali, dunque, se siete tra i numerosi fans di quel Death Metal melmoso, fetido, mefitico e pachidermico, senza girarci tanto attorno "Celebratory Beheading" dei Contaminated è un album che merita senza dubbio di finire nella vostra collezione.

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