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Oracle & Storm: Heavy/Epic Metal dirompente Oracle & Storm: Heavy/Epic Metal dirompente Hot

Oracle & Storm: Heavy/Epic Metal dirompente

recensioni

titolo
Oracle / Storm: The Demo Years
etichetta
Aua Records
Anno

TRACKLIST:
1. Intro*
2. I Am the Only Queen*
3. Damocle's Sword*
4. Fuckin Care of Dying*
5. Cruel*
6. The Third Sign*
7. Oracle*
8. The Wolf Is Free**
9. Metempsychosis**
10. Gautama the Buddah**
11. Storm**
12. Confession**
*dal demo degli Oracle "I Am the Only Queen"
**dal demo degli Storm "The Wolf Is Free"

LINE UP ORACLE:
Carlo "D'Artagnan" Ragno - voce, chitarre
Filippo Rosa - chitarre
Francesco Patruno - basso, voce
Cesare Maraico - batteria

LINE UP STORM:
Vito Colangiuli - voce
Carlo "D'Artagnan" Ragno - chitarre
Donato Milella - chitarre
Dario Pignone - basso
Gino Meleleo - batteria

opinioni autore

 
Oracle & Storm: Heavy/Epic Metal dirompente 2024-02-17 17:58:47 MASSIMO GIANGREGORIO
voto 
 
4.0
Opinione inserita da MASSIMO GIANGREGORIO    17 Febbraio, 2024
Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 2024
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La scena metallica barese della fine degli anni '80 è stata cavalcata da poche bands di spicco, in un'epoca nella quale essere metallaro nel capoluogo pugliese era quasi uno stigma e i luoghi in cui suonare il nostro beneamato genere erano davvero pochini. Non che ora lo scenario sia cambiato molto, ma, quantomeno, quei pochi protagonisti di quella scena hanno tenuto botta, fino al punto di riuscire a riproporsi (in una scena popolata più che altro da cover band) con produzioni che hanno rinverdito gli antichi fasti e impedito l'estinzione dell'Hard & Heavy a Bari. Ciò è stato possibile grazie alla buona volontà di etichette di nicchia - come la AUA Records - che si occupano di recuperare e valorizzare l'Heavy Metal italiano degli anni '80 e '90, rendendo possibile la realizzazione anche questo "The Demo Years". Tra i pochi irriducibili di quella scena barese annoveriamo gli Storm, capitanati da Carlo "D'Artagnan" Ragno, istrionico e carismatico frontman che allora già vantava una solida gavetta come axeman dall'ottima tecnica e dalle idee sempre particolari (ricordo ancora i suoi primi passi e poi i Wothan). Al loro demo "The Wolf Is Free" del 1987 (che possiedo ancora in versione audiocassetta) prese parte anche Donato Milella, altro talentuoso chitarrista barese. La miscela che ne scaturì dall'incontro di queste due fervide menti non poteva che essere dirompente. Ricordo ancora le ottime recensioni che ricevettero dalle riviste HM e Metal Shock, oltre al meritato spazio nel libro Metal Region di Gianni Della Cioppa. Peccato che la band durò solo tre annetti scarsi (che furono, peraltro, non poco travagliati). Fortunatamente, però, dalle ceneri ancora fresche degli Storm sorsero gli Oracle grazie all'incontro di Carlo Ragno con Francesco Patruno, veterano delle quattro corde, anch'egli estremamente versatile e multitasking. Incontro che rese possibile la realizzazione del domo "I'm the Only Queen" nel 1990. Un intrigantissimo concept su Sorella Morte, che prende la stura da una intro tutt'altro che scontata, che confluisce nella title-track introspettiva ma aggressiva con Carlo che sfoggia degli acuti niente male. "Damocle's Sword" conferma la assoluta originalità del sound proposto, con alternarsi di stop'n'go e cambi di ritmo a profusione. Su tutto, come era logico e lecito aspettarsi, svettano gli assoli di Carlo, tecnicissimi e ispiratissimi: un vero e proprio marchio di fabbrica! "Fuckin' Care of Dying" entra come un diretto nei denti con un riffone demolitore. "Cruel" è un ammaliante arpeggione a tinte fosche che funge da tappeto sonoro a dei vocalizzi riflessivi. La finale "Oracle" svolta tutto al nero, cupa ed ossessiva; degno sipario di una prima parte di CD pregevolissima. Si passa poi agli Storm ed al loro "The Wolf Is Free" che già conoscevo e che mi ha rievocato gli stessi brividi che mi procurava quando ascoltavo la audiocassetta! La opening/title-track - come tutto il (fu) demo - costituiscono uno dei più fulgidi esempi di come si debba suonare del Power/Epic Metal come si conviene. "Metempsychosis" è un slow down toccante, specie nella parte dello struggente assolo di Carlo. "Gautama the Buddha" irrompe con un giro di basso che mi era già rimasto impresso a fuoco nella memoria e si snoda epicamente possente per poi lasciare il posto a "Storm", una tempesta di nome e di fatto, un ciclone spazzatutto (sembra quasi che gli svizzeri Coroner abbiano tratto ispirazione da questo brano...); chiude le ostilità la composita ed articolata "Confession", che pone il sigillo su un'opera metallica ragguardevole e certamente ben superiore alla media, non solo nazionale. In bocca al lupo agli Oracle e ad majora semper!

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