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I Sonata Arctica tornano al Power Metal? I Sonata Arctica tornano al Power Metal? Hot

I Sonata Arctica tornano al Power Metal?

recensioni

titolo
“Clear cold beyond”
etichetta
Atomic Fire Records
Anno

TRACKLIST:
1. First in line
2. California =VIDEO UFFICIALE=
3. Shah mat
4. Dark empath =VIDEO UFFICIALE=
5. Cure for everything
6. A monster only you can't see =LYRIC VIDEO=
7. Teardrops
8. Angel defiled
9. The best things
10. Clear cold beyond

LINE UP:
Tony Kakko - voce
Elias Viljanen - chitarre
Pasi Kauppinen - basso
Henrik “Henkka” Klingenberg - tastiere
Tommy Portimo - batteria

opinioni autore

 
I Sonata Arctica tornano al Power Metal? 2024-03-09 09:55:53 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    09 Marzo, 2024
Ultimo aggiornamento: 09 Marzo, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

I Sonata Arctica tornano in parte a suonare Power Metal; questa è la sintesi di questa recensione sul nuovo album del gruppo di Tony Kakko e Tommy Portimo, intitolato “Clear cold beyond”. Il disco è composto da dieci tracce per una durata totale di poco inferiore ad un’ora; l’artwork torna ad essere quello con paesaggi innevati e richiami alla loro terra natia (ricordiamo che arrivano da Kemi in Lapponia). Furbamente i pezzi migliori sono messi all’inizio ed ecco che l’accoppiata di “First in line” (la canzone migliore del disco) e dell’ultimo singolo “California” aprono alla grandissima l’album, facendo venire immediatamente in mente i capolavori di inizio carriera come “Ecliptica” e “Silence”; purtroppo la tracklist non sarà sempre dello stesso livello qualitativo, ma andiamo per gradi. Già il fatto che Tommy Portimo sia tornato a pestare sulla doppia cassa a dovere è un’ottima notizia, ma non ci fermiamo solo qui, dato che Henrik Klingenberg con le tastiere ed Elias Viljanen alla chitarra sono tornati a darci dentro, regalando parti soliste veloci e di gusto, ben sorretti dal basso di Pasi Kauppinen nelle retrovie. E’ insomma il ritmo che è tornato ad essere sostenuto ed il sound chiaramente ne risente positivamente, tornando nell’alveo del Power Metal che era stato abbandonato da ormai circa vent'anni. La voce di Tony Kakko non è mai stata un granché (madre natura ha imposto dei limiti) ma, alla fin fine, non dispiace e, come sempre, pur sapendo che ci sono cantanti molto più talentuosi in giro, bisogna farsene una ragione, tenendo anche presente che c’è molto di peggio anche in questo campo. Lo stesso singer sorprende in positivo ad esempio in “Dark empath”, la prima traccia più lenta del disco, in cui si mostra versatile, espressivo e poliedrico, dando quella classica marcia in più ad un brano che, con un altro cantante meno capace, sarebbe stato solo discreto, per via di una certa ripetitività di fondo. Se “Shah mat” e soprattutto “Cure for everything” riprendono la falsa riga delle prime due tracce, è con “A monster only you can't see” che qualcosa inizia a funzionare peggio con un pezzo che, estrapolato dal contesto, non sarebbe nemmeno male, ma risulta fin troppo “zuccheroso” e ripetitivo. Con “Teardrops” e soprattutto con “Angel defiled” si torna al Power Metal di buona qualità, ma sono le ultime due tracce a chiudere l’album in maniera interlocutoria: due canzoni con ritmo molto blando in fila non convincono più di tanto! “The best things” è alquanto banale e ricorda parecchio le produzioni più recenti del gruppo finlandese (quelle più scadenti per capirci), mentre la title-track “Clear cold beyond” vorrebbe essere teatrale e di atmosfera, ma non entusiasma né affascina e, dopo qualche ascolto, finisce per rischiare di annoiare. Tirando le somme, con questo nuovo album, intitolato “Clear cold beyond”, i Sonata Arctica sono tornati per buona parte a suonare Power Metal in maniera valida come facevano vent'anni fa, ma continuano a sopravvivere alcune tracce (fortunatamente poche!) che richiamano alle produzioni più recenti e sono qualitativamente molto meno valide. Il voto finale, su una scala in decimali, sarebbe un 6,5 più che meritato.

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