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Kobra And The lotus, un vero e proprio killer album! Kobra And The lotus, un vero e proprio killer album! Hot

Kobra And The lotus, un vero e proprio killer album!

recensioni

titolo
“Kobra And The Lotus”
etichetta
Spinefarm Records
Anno

Tracklist:

50 Shades of Evil
Welcome to My Funeral
Forever One
Heaven’s Veins
My Life
Nayava
Sanctuary
Lover of the Beloved
No Rest for the Wicked
Aria of Karmika

 

Line-up:

Kobra Paige: Vocals

Jasio Kulakowski: Guitars

Timothy Vega: Guitars

Pete Dimov: Bass

Griffin Kissack: Drums

opinioni autore

 
Kobra And The lotus, un vero e proprio killer album! 2013-10-17 13:48:49 Marco Doné
voto 
 
5.0
Opinione inserita da Marco Doné    17 Ottobre, 2013
Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 2013
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E’ uscito nel 2012 questo “Kobra And The Lotus”, disco omonimo, della band canadese capitanata dall’affascinante Kobra Paige. Il disco è prodotto da Gene Simmons dei Kiss, un biglietto da visita che non passa di certo inosservato. Vedendo le photo session che hanno accompagnato l’uscita del disco verrebbe da pensare all’ennesima metal sensation che punta tutto sull’immagine della propria frontwoman. Chi ha detto Huntress? Chi ha detto Unleash The Archer? Ed è proprio qui che ci si sbaglia! Basta fare play allo stereo e far partire il disco per capirlo! La ricetta è un heavy metal americano veramente accattivante e trascinante. Non la solita e semplice riproposizione di idee gia sentite ma una proposta musicale in cui possiamo trovare elementi anni ‘80, influenze di alcune bands americane degli anni ’90 (Iced Earth) ma riletto il tutto in chiave personale. Freschezza (passatemi l’espressione) e qualità compositiva, passione, convinzione, entusiasmo, questo è quello che si respira ascoltando il disco. Tutto gira alla perfezione, ogni canzone potrebbe essere un papabile singolo. Non c’è un calo di tensione. Da tempo non mi trovavo così coinvolto nell’ascolto d’un disco, mi risulta quasi difficile riuscire ad iniziare a parlarne da quanto c’è da dire, proviamoci… I primi tre pezzi dell'album sono incredibili! Da queste tre canzoni son stati girati altrettanti video che stanno spopolando in rete. L’energica “50 Shades Of Evil”, l’oscura “Welcome To My Funeral” e la più classica ed epica “Forever One” sono un esempio dell’identità dei Kobra And The Lotus. Riffing abrasivo, solistica perfetta, linee vocali potentissime ed al tempo stesso dotate di una melodia che cattura. Ma si continua alla grande con “Heaven’s Vein”, impossibile stare fermi, una vera killer song. L’intreccio delle sei corde è praticamente perfetto, Kobra Paige regala un'altra prestazione devastante, i cori sono studiati per enfatizzare maggiormente l’incedere della canzone. Impossibile trovare un qualcosa che non vada in questo disco, ad ogni canzone dovremmo tessere solo lodi su lodi. Dalla più moderna “My Life” alla stupenda “Lover Of The Beloved” in cui Kobra Paige insiste maggiormente sulle sue ottave basse diventando evocativa. Un mid tempo in cui l’intreccio delle chitarre, che riescon ad unire melodia e spettralità, è praticamente perfetto, un ottimo esempio di cosa voglia dire suonare heavy metal ai giorni nostri. Stupenda la conclusiva “Aria Of Karmika” in cui a farla da padrone è, ancora una volta, il lavoro delle due chitarre. La canzone ha un evoluzione ammaliante, viene messo in mostra il lato più evocativo ed epico della band canadese. Difficile citare le influenze della band (ma sinceramente ci interessa?), tutto è suonato con una personalità che bands ben più rodate possono solo immaginare, così, le influenze, diventano echi. Ed in qualche trama chitarristica possiamo trovare echi degli Iced Earth ma, ripeto, la proposta della band è estremamente personale. Inoltre, tutti i protagonisti del disco metton in mostra un invidiabile conoscenza e confidenza col proprio strumento. Notevoli le chitarre di Kulakowski e Vega (ora al suo posto c’è Charlie Parra del Riego), ottimo il lavoro di Pete Dimov al basso, impressionante quello dietro le pelli da parte Kissack e poi… poi c’è lei, Kobra Paige, dotata di un tiro pazzesco, grandissima voce, timbrica pulita ma potentissima.
Da tempo viene detto quanto sia difficile trovare un ricambio generazionale nel mondo metal, spariti i mostri sacri non si sa quale possa esser il futuro. Beh, se i Kobra And The Lotus continueranno su questi livelli abbiamo trovato una band in cui sperare.

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