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Daemoniac: legati a doppio filo alla vecchia tradizione svedese Daemoniac: legati a doppio filo alla vecchia tradizione svedese Hot

Daemoniac: legati a doppio filo alla vecchia tradizione svedese

recensioni

gruppo
titolo
Visions of the Nightside
etichetta
Xtreem Music
Anno

PROVENIENZA: Italia 

GENERE: Death Metal 

FFO: Entombed, Grave, Nihilist, Carnage, Dismember, Autopsy 

LINE UP: 
Max - voce, chitarre, basso 
Patrik Fernlund - chitarre (session) 
Matt - batteria 

TRACKLIST: 
1. The Daemon Beast [06:09] 
2. Into Damnation [04:17] =TRACK VIDEO= 
3. War in Heaven [04:40] 
4. False Prophecies [04:51] =LYRIC VIDEO= 
5. Fall from Grace [05:20] 
6. The God's Fault [05:33] 
7. Lord of Immolation [07:00] 
8. Visions of the Nightside [06:02] 

Running time: 43:47 

opinioni autore

 
Daemoniac: legati a doppio filo alla vecchia tradizione svedese 2024-03-14 18:26:53 Daniele Ogre
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    14 Marzo, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sono passati cinque anni da "Dwellers of Apocalypse" ed ecco tornare il duo meneghino Daemoniac con "Visions of the Nightside", terzo album con cui i due ex-Horrid Max e Matt rinsaldano il sodalizio con Xtreem Music, casa loro sin dal debutto "Spawn of the Fallen". Chi ha già familiarità con l'act milanese, saprà già esattamente dove si andrà a parare: i Daemoniac restano saldamente ancorati alle loro sonorità sin dal primo giorno, restando fortemente legati alla vecchia scuola Death Metal svedese; quindi con l'HM-2 a tutta ed un'interrotta colata lavica di riff - cui contribuisce l'ospite speciale Patrik Fernlund dei Gorement - si riversa sull'ascoltatore per i quasi 3/4 d'ora di un disco che trasuda sonorità scandinave dal primo all'ultimo secondo. Il punto forte dei Daemoniac sta però nel fatto di non sembrare mai uno di quei gruppi che semplicemente 'scopiazzano' un determinato stile: sì, le sonorità saranno sicuramente familiari alle migliaia e migliaia di fans di gente come i solito Entombed/Grave/Dismember, ma è innegabile, ascoltando pezzi come la bestiale opener "The Daemon Beast" o la seguente "Into Damnation" - uno dei singoli insieme a "False Prophecies" - come la non poca esperienza maturata da Max e Matt in passato doni ai loro Daemoniac una spiccata personalità, che per l'appunto traspare dalle otto bordate che ci rifilano con questo loro terzo full-length. Il cavernoso growl di Max ci accompagna dall'inizio alla fine in un disco che, ascoltato per bene, risulta essere forse un po' più tortuoso di quanto si possa credere all'inizio, tra vere e proprie staffilate ("War in Heaven" è letteralmente un cazzotto alla bocca dello stomaco) e passaggi più possenti e cadenzati (qui si possono trovare accenni dei Bolt Thrower anche, ad esempio) come nell'ottima "Fall from Grace". L'old school Swedish Death è uno stile che egli ultimi anni è stato - a nostro avviso - un po' inflazionato da una lunga serie di uscite tra il mediocre e l'appena sufficiente, con bands troppo epigone dei grandi nomi del passato (e presente); i Daemoniac affondano saldamente le proprie radici in queste sonorità, ma riescono a regalarci una prestazione solida, brutale seppur con un'attenta ricerca della melodia... insomma, in una sola parola: interessante! A differenza di molti colleghi, alcuni anche molto più esperti.

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