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Verberis: avanguardia Black/Death al servizio di un titanico istrionismo Verberis: avanguardia Black/Death al servizio di un titanico istrionismo Hot

Verberis: avanguardia Black/Death al servizio di un titanico istrionismo

recensioni

gruppo
titolo
The Apophatic Wilderness
etichetta
Norma Evangelium Diaboli
Anno

PROVENIENZA: Nuova Zelanda 

GENERE: Avant-garde Black/Death Metal 

FFO: Deathspell Omega, Ulcerate, Suffering Hour, Convulsing, Vertebra Atlantis 

LINE UP: 
NH - voce 
DA - chitarre 
MP - basso 
JSM - batteria 

TRACKLIST: 
1. The Emptying of God [10:57] 
2. Labyrinthine Privation [10:24] =TRACK VIDEO= 
3. Arteries Unto Ruin I [11:37] 
4. Arteries Unto Ruin II [08:29] 

Running time: 41:25 

opinioni autore

 
Verberis: avanguardia Black/Death al servizio di un titanico istrionismo 2024-04-03 17:08:45 Daniele Ogre
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    03 Aprile, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

E' semplicemente sensazionale "The Apophatic Wilderness", terzo studio album dei neozelandesi Verberis appena rilasciato da una vera e propria garanzia come Norma Evangelium Diaboli (label da anni ed anni dei Deathspell Omega, oltre che di Misþyrming e Funeral Mist tra gli altri). Presentatisi ai nastri di partenza di questa nuova opera nel segno della continuità (stessa formazione degli ultimi due precedenti lavori) i Verberis hanno sì come stella polare delle proprie sonorità Deathspell Omega e Ulcerate - con questi ultimi condividono il batterista Jamie Saint Merat -, ma l'esperienza e l'affiatamento consolidato tra i quattro musicisti coinvolti, fa sì che per quanto le influenze appaiano chiare, l'operato dei Nostri ha sempre più un carattere personale. Le strutture oblique dei pezzi, le dissonanze, i sinistri arpeggi, la spietate accelerazioni, tutto è messo al servizio di una certa teatralità, di atmosfere empie ed evocative che sono, a ben vedere, il fulcro principale, il cardine attorno cui ruota questa macchina sempre più oliata e perfetta. Quattro lunghe tracce oppressive ed ossessive in cui scampoli di melodia danno l'inganno di avere a disposizione dell'aria, mentre il claustrofobico Avant-garde Black/Death dei Verberis attanaglia man mano che il minutaggio passa. Segni tangibili della costante crescita dell'act neozelandese li troviamo nelle differenze rispetto a d "Adumbration of the Veiled Logos", uscito solo due anni fa: in questa loro nuova opera notiamo nei Verberis meno frenesia unita ad atmosfere decisamente molto più cupe e sfuggenti, con i cambi di tempo che, per quanto sappiano colpire alla bocca dello stomaco, sono gestiti in maniera a suo modo più controllata, andando a toccare livelli di magnificenza - come nel singolo "Labyrinthine Privation" - cui sono ad ora ci avevano abituati solo i miglior Deathspell Omega. "The Apophatic Wilderness" è un album dalle strutture complesse, composto e suonato però da musicisti la cui esperienza è innegabile, tanto che il tutto è gestito con una fluidità di manovra invidiabile, grazie ad una composizione ed un'esecuzione che rasentano la perfezione. Se avete in passato amato quello che è IL disco Avant-garde Black - e ovviamente ci riferiamo a "Si Reqvires Monumentvm, Circvmspicie" - "The Apophatic Wilderness" è un album che DEVE finire nella vostra collezione, senza se e senza ma.

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