TRACKLIST:
1. Writhing red
2. Ironbound
3. Houglass (Shadowdancer pt. 1)
4. Shadowdancer =VIDEO UFFICIALE=
LINE UP:
Krista Sion – voce
Alasdair Wallace Mackie - chitarre, orchestrazioni
Mark Grey - basso, flauto irlandese
Cullen Mitchell – batteria
TRACKLIST:
1. Writhing red
2. Ironbound
3. Houglass (Shadowdancer pt. 1)
4. Shadowdancer =VIDEO UFFICIALE=
LINE UP:
Krista Sion – voce
Alasdair Wallace Mackie - chitarre, orchestrazioni
Mark Grey - basso, flauto irlandese
Cullen Mitchell – batteria
I Dialith arrivano dal Connecticut negli USA, dove si sono formati nel 2015 per iniziativa della cantante Krista Sion e del chitarrista Alasdair Wallace Mackie; da allora hanno realizzato una manciata di singoli, un full-length nel 2019 (recensito su queste stesse pagine, https://www.allaroundmetal.com/component/content/article/26-releases/6487-dialith,-non-la-solita-female-fronted-symphonic-metal-band) e tre EP, di cui questo “Alter” è l’ultimo, uscito in autoproduzione solo in digitale in questi primi giorni di aprile 2024. Il loro è un Power Metal bello frizzante con forti influssi folk, soprattutto orientale come nella brevissima “Houglass (Shadowdancer pt. 1)”, e qualche tocco sinfonico (leggermente meno del passato), con una notevole attenzione alle melodie ed all’orecchiabilità e la voce della Sion che non è mai “esagerata” (evita anche i liricismi stucchevoli), né particolarmente grintosa ma, tutto sommato, sicuramente gradevole. Come detto, l’attenzione all’orecchiabilità è decisamente elevata e la traccia “Ironbound” ne è un’evidente prova, decisamente ruffiana nel suo incedere ed in grado di ficcarsi in testa pressoché immediatamente, finendo per essere la migliore del disco. Naturalmente lo strumento principale è la chitarra di Alasdair Wallace Mackie che è decisamente carica di groove nella conclusiva “Shadowdancer”, il pezzo più complesso ed articolato dell’EP. “Alter” è composto da sole quattro tracce, per circa 13 minuti e mezzo di durata ed ha un’artwork accattivante. I vari ascolti dati a questo lavoro sono sempre stati piacevoli, non ci troviamo davanti al disco dell’anno, questo è poco ma sicuro, ma altrettanto certamente posso dire che questo EP dei Dialith merita ogni attenzione, così come lo merita la band americana, dotata di talento e capacità di creare musica indubbiamente gradevole.