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Il classico album in stile Vhäldemar, ricco di carica esplosiva tra Power e Heavy Metal! Il classico album in stile Vhäldemar, ricco di carica esplosiva tra Power e Heavy Metal! Hot

Il classico album in stile Vhäldemar, ricco di carica esplosiva tra Power e Heavy Metal!

recensioni

gruppo
titolo
Sanctuary of Death
etichetta
MDD Records
Anno

TRACKLIST:
1. Devil's Child =VIDEO UFFICIALE=
2. Dreambreaker
3. Deathwalker
4. Sanctuary of Death
5. Forevermore
6. Heavy Metal
7. Old King's Visions (Part VII) =PLAYTHROUGH VIDEO=
8. Journey to the Unknown
9. Brothers
10. The Rebel's Law
11. The Last Flame

LINE UP:
Carlos Escudero – voce
Pedro J. Monge – chitarre, voce
Raúl Serrano – basso
Jonkol Tera – tastiere
Jandro – batteria

opinioni autore

 
Il classico album in stile Vhäldemar, ricco di carica esplosiva tra Power e Heavy Metal! 2024-05-13 09:58:13 Celestial Dream
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Celestial Dream    13 Mag, 2024
Ultimo aggiornamento: 13 Mag, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Gli spagnoli Vhäldemar fanno parte di quelle band in arrivo dalla Penisola Iberica che hanno scelto la strada del cantato inglese per provare il successo internazionale più che quello nazionale. Da anni puntano su un Heavy Metal di scuola teutonica molto potente e diretto, con cori e ritornelli decisi che potrebbero ricordare Rage, HammerFall, Mystic Prophecy, Gamma Ray e via dicendo. E questo nuovo "Sanctuary of Death", settimo studio album, è una bella mazzata di canzoni possenti e compatte. Da una parte quindi brani capaci di trasmettere energia ed altamente canticchiabili, dall'altra non troviamo certo un prodotto originale, ma tutt'altro. Un elemento importante e deciso nel sound firmato Vhäldemar sta nell'ugola ruvida e vigorosa del cantante Carlos Escudero, davvero molto valido. E così sui rocciosi riff di chitarra composti e suonati da Pedro J. Monge si ergono le note dell'esplosiva opener “Devil's Child”, con linee vocali che ricordano vagamente “Land of the Free” di Kai Hansen ed i suoi Gamma Ray. Ritmi spediti nella power song “Dreambreaker” prima del granitico mid-tempo “Deathwalker”, per proseguire sull'epica title-track “Sanctuary of Death” e con la più elegante “Brothers”, maggiormente in stile Lords Of Black o Masterplan. Arriva anche un tocco di Happy Metal con l'helloweeniana “The Rebel's Law”, mentre “Heavy Metal” non poteva che essere un inno alla musica che amiamo e scorre su chitarre fumanti e ritmi medio-alti per un pezzo che arriva diretto come ci si poteva attendere. Un disco prodotto molto bene con suoni limpidi e potenti, ma che perde qualche colpo per la poca personalità e le soluzioni limitate messe in campo. Ma “Sanctuary of Death” è certamente un lavoro ricco di energia che si farà apprezzare da chi è alla ricerca di un ascolto ricco diretto e corposo. Insomma il classico album in stile Vhäldemar, ricco di carica esplosiva viaggiando a gonfie vele tra Power e Heavy Metal!

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