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Passo falso per gli Hateful Agony Passo falso per gli Hateful Agony Hot

Passo falso per gli Hateful Agony

recensioni

titolo
Home Sweet Hell
etichetta
Punishment 18 Records
Anno

TRACKLIST:
1. Death from Above
2. Butai 731
3. The Night the Lights Went Out =LYRIC VIDEO=
4. Knife Through the Brain
5. Meaningless Bullshit
6. Scars
7. Shoot to Kill
8. The Future Will Eat Us
9. Climate of Fear

LINE UP:
Hateful Peter - voce
Hateful Marco - chitarre
Hateful Mac - basso
Hateful Tom - batteria

opinioni autore

 
Passo falso per gli Hateful Agony 2024-06-23 11:19:02 Francesco Noli
voto 
 
2.5
Opinione inserita da Francesco Noli    23 Giugno, 2024
Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 2024
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Tornano tra noi i bavaresi Hateful Agony, freschi di firma per la nostra Punishment 18 Records, con "Home Sweet Hell" settimo album in studio con un artwork a dir poco stupendo a opera di Old School Crew (Terravore, Ammo tra gli altri). Più ombre che luci per i Nostri, devo dire, con una punta di delusione e rammarico, un passo indietro rispetto all'ultimo "Plastic Culture Pestilence", non tanto per quanto concerne i suoni o il genere e neanche per l'approccio, ma proprio perché vige qui una staticità di idee alla base. Non fraintendetemi, canzoni come "The Night the Lights Went Out" e "Scars" fanno la loro figura, tirate al punto giusto, con riffs spaccaossa e una sezione ritmica propulsiva a rotta di collo, e cosi si può dire per la conclusiva "Climate Of Fear", aperta da un bel legato della sei corde e la voce sguaiata e cavernosa di Peter; il problema è che i pezzi tendono tutti ad assomigliarsi e non ve n'è uno che spicchi più di altri o che faccia avere un sussulto sorprendente in tutte le nove tracce che compongono il cd. La delusione viene anche dal fatto che con una pletora di guest star che infarciscono il lavoro (da Mark Biedermann dei Blind Illusion, a Bobby Lucas dei Morbid Sin, fino a Brian Zimmerman degli Atrophy) era lecito attendersi qualcosa di più anche se il loro Thrash derivativo tra Tankard e Destruction non è malaccio; qualche colpo dissestante questo "Home Sweet Hell" riesce pure a darlo, ma sinceramente troppo poco per una band navigata come la loro. Manca quella personalità per fare il salto di qualità che è lecito attendersi ma che purtroppo ancora non è arrivato: sia chiaro nella carriera di una band un passo falso ci può stare non è certo la fine del mondo e i feticisti di queste sonorità si sentiranno anche a loro agio all'ascolto dell'album, ma gli Hateful Agony devono e possono fare molto di più. Rimandati.

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