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White Stones: terzo album per l'eclettica creatura di Martín Méndez White Stones: terzo album per l'eclettica creatura di Martín Méndez Hot

White Stones: terzo album per l'eclettica creatura di Martín Méndez

recensioni

titolo
Memoria Viva
etichetta
Reigning Phoenix Music
Anno

PROVENIENZA: Spagna 

GENERE: Progressive Death Metal 

FFO: Edge of Sanity, Opeth, Persefone, Cynic, In Mourning 

LINE UP: 
Eloi Boucherie - voce 
Martín Méndez - chitarre, basso
João Sassetti - chitarre 
Albert Martí - chitarre 
Joan Carles Marí Tur - batteria 

TRACKLIST: 
1. Memoria Viva [03:14] 
2. Humanoides [06:59] 
3. D-Generación [03:51] =VIDEO UFFICIALE= 
4. Zamba de Orun [03:59] 
5. La Ira [04:01] =VIDEO UFFICIALE= 
6. Somos [02:03] 
7. Grito al Silencio [07:04] 
8. Vencedores Vencidos [04:04] =LYRIC VIDEO= 
9. Yemayá [02:33] 

Running time: 37:45 

 

opinioni autore

 
White Stones: terzo album per l'eclettica creatura di Martín Méndez 2024-06-28 16:50:50 Daniele Ogre
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    28 Giugno, 2024
Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Ci hanno messo un po' più di tempo per tornare questa volta i White Stones, side project Progressive Death creato da Martín Méndez; dopo due album lanciati nel giro di un anno ("Kuarahy" nel 2020 e "Dancing into Oblivion" nel 2021), i Nostri hanno impiegato tre anni per la pubblicazione del nuovo album "Memoria Viva". Nel frattempo Méndez e soci hanno seguito Markus Staiger in Atomic Fire Records dopo il divorzio con Nuclear Blast, condividendo poi il destino della label tedesca, confluita in Reigning Phoenix Music, etichetta americana nata nel 2023 che si sta affermando sempre più come un colosso inarrestabile (tant'è che nelle scorse settimane ha incorporato anche la greca Rock of Angels Records). Divagazioni di label a parte, i White Stones si dimostrano ancora come il progetto con cui Méndez torna a suonare il suo primo amore - il Death Metal, ça va sans dire -, coniugato nella sua forma più progressiva. A dirla tutta, definirli come una band Progressive Death è quasi riduttivo, visto che nelle opere dei White Stones confluisce tuto l'estro creativo del geniale musicista spagnolo, accompagnato in quest'avventura da musicisti dal tasso tecnico particolarmente elevato che mettono il loro mestiere al servizio del genio compositivo di Méndez e dell'ottimo lavoro vocale di Eloi Boucherie. Da un lato abbiamo sì quell'impronta Progressive Death che 'permette' ai Nostri di essere quanto di più vicino agli Edge of Sanity sia uscito da quando non c'è più la creatura di Dan Swanö, ma dall'altro confluiscono anche le influenze più disparate, dal Progressive Metal 'classico' a certo Progressive Rock, fino ad arrivare al Jazz e, in misura minore, anche qualcosa Djent. O addirittura si cita, in un certo qual modo, la Bossa Nova brasiliana con la strumentale "Zamba de Orun", nella cui parte finale è protagonista il flauto di José Ignacio Lagos. A questo si uniscono ritornelli particolarmente orecchiabili, in taluni casi potremmo addirittura definirli "radiofonici" come quello del singolo - e come sbagliarsi? - "D-Generación". Insomma, avrete capito che, come al solito, quello dei White Stones è un lavoro al contempo ostico ma anche particolarmente orecchiabile, una dualità dovuta semplicemente al genio di Martín Méndez, oltre che dal livello tecnico dei musicisti particolarmente elevato. "Memoria Viva" non è un album 'da intrattenimento': per poterlo comprendere ed apprezzare a pieno bisogna gioco forza prestarne la massima attenzione. Non un disco per tutti, insomma, ma ciò non toglie che è comunque particolarmente affascinante.

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