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Commander: una buona release, sperando in un futuro meno discontinuo Commander: una buona release, sperando in un futuro meno discontinuo Hot

Commander: una buona release, sperando in un futuro meno discontinuo

recensioni

gruppo
titolo
Angstridden
etichetta
MDD Records
Anno

PROVENIENZA: Germania 

GENERE: Death Metal 

FFO: Grave, Bolt Thrower, Dismember, Asphyx, Behemoth 

LINE UP: 
Nick Kolar - voce, chitarre 
Steffen Augstein - chitarre 
Toby Brandl - basso, voce 
Flo Puchert - batteria 

TRACKLIST: 
1. Dawn of Fear (Intro) [01:47] 
2. Angstridden [03:16] =LYRIC VIDEO= 
3. Astrayed [03:45] 
4. Deviate from Our Vision [03:45] 
5. Not My War [05:27] 
6. Worlds upon Worlds [03:30] 
7. Scaremongers [04:51] 
8. Scorched Earth [03:39] 
9. Vanity Is the Death of Decency [02:35] 
10. No Compulsion to Live [10:34] 

Running time: 43:04 

opinioni autore

 
Commander: una buona release, sperando in un futuro meno discontinuo 2024-06-30 16:49:05 Daniele Ogre
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    30 Giugno, 2024
Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

E' stata finora una carriera un po' discontinua quella dei Commander, band Death Metal proveniente da Monaco di Baviera: formatisi alla fine degli anni '90 hanno avuto nel tempo un paio di pit stop, tanto che dopo i primi due album rilasciati tra il 2006 ed il 2008 ("World's Destructive Domination" e "The Enemies We Create"), sono poi tornati solamente nel 2018 col terzo full-length "Fatalis (The Unbroken Circle)", per infine far passare sei anni per questo "Angstridden", rilasciato in questi giorni dalla loro connazionale MDD Records. Una lunga attesa dunque, ma il gioco è valso la candela date la concretezza e la solidità di questo quarto album dell'act bavarese. Ciò che rende interessante questa release è la varietà di soluzioni adottate dai Nostri, capaci di amalgamare con certosina precisione diverse correnti all'interno delle proprie sonorità: da rocciosi passaggi della vecchia scuola svedese ai toni epici e marziali dei Bolt Thrower, passando per pesanti rallentamenti di matrice Death/Doom fino a bordate che rimandano al Blackened Death dei Behemoth del medio periodo. Un buon esempio da prendere è quello della title-track, pezzo di poco più di tre minuti in cui le varie influenze vorticano senza sosta con una fluidità anche abbastanza sorprendente. Di tutt'altra pasta è la seguente "Astrayed", con prima parte e finale votati alla marzialità della scuola britannica ed una parte centrale a metà tra Vader e Slayer. Altro giro altra corsa e con "Deviate from Our Vision" la matrice di fondo è quella dei Behemoth di "Thelema.6"... e così via per l'intero scorrere della tracklist. La bravura dei Commander è quella di saper in ogni caso legare le proprie composizioni da un unico fil rouge, senza dunque che i pezzi appaiano slegati tra loro nonostante le palesi differenze stilistiche che intercorrono tra loro. Comunque sia, ci sono diversi passaggi parecchio interessanti in "Angstridden", ma quello che più ci preme segnalare è rappresentato da "Not My War", pezzo che comincia con chitarre acustiche ed atmosfere drammatiche prima di divenire un rabbioso pezzo dai toni decisamente 'bolt-throweriani'. Per quanto ci riguarda, "Angstridden" è uno di quegli album da mettere nel proprio lettore CD e da ascoltare senza starci a pensare troppo, lasciandosi intrattenere e trascinare dall'ampia gamma di soluzioni stilistiche dei Commander. E visto che siamo in estate e coi primi veri caldi - e loro sono di Monaco di Baviera -, magari con una bella Paulaner ghiacciata vicino.

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