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Black Hole Deity: un primo album che fonde vecchia scuola e modernità Black Hole Deity: un primo album che fonde vecchia scuola e modernità Hot

Black Hole Deity: un primo album che fonde vecchia scuola e modernità

recensioni

titolo
Profane Geometry
etichetta
Everlasting Spew Records
Anno

PROVENIENZA: Stati Uniti 

GENERE: Death Metal 

FFO: Nile, Monstrosity, Morbid Angel, Hate Eternal, Origin 

LINE UP: 
Chris White - voce 
Alec Cordero - chitarre 
Cam Pinkerton - chitarre, basso, voce 
Mike Heller - batteria 

TRACKLIST: 
1. Ex Nihilo (Intro) [00:39] 
2. Blast Pit [03:43] =TRACK VIDEO= 
3. Crucible Knight [03:29] =TRACK VIDEO= 
4. Profane Geometry [02:47] 
5. Hydrazine Vapours (Interlude) [01:45] 
6. Human Filet [02:50] 
7. Swarm Attack [04:01] =TRACK VIDEO= 
8. Spell of Hecate [03:04] 
9. Cybernetic Inferno [05:32] 
10. Demons Beneath [04:05] 

Running time: 31:51 

opinioni autore

 
Black Hole Deity: un primo album che fonde vecchia scuola e modernità 2024-07-06 13:29:28 Daniele Ogre
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    06 Luglio, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Si erano fatti già notare con l'EP del 2021 "Lair of Xenolich" i Black Hole Deity, Death Metal band di Birmingham, Alabama, che debutta oggi su lunga distanza con "Profane Geometry", sempre per l'attenta Everlasting Spew Records. Subito salta all'orecchio una produzione fredda ed asettica che perfettamente si sposa con le tematiche fantascientifiche dei Nostri, che possono tra l'altro vantare una line up formata non certo da sprovveduti - come ad esempio il batterista dei Malignancy ed ex-Fear Factory, Mike Heller -. Nonostante un tasso tecnico decisamente elevato, possiamo vedere ance solo dalla durata dei pezzi presenti in tracklist che i Black Hole Deity sono uno di quei gruppi che preferisce badare al sodo: il quartetto attacca a testa bassa lungo le dieci tracce di questa prima fatica su lunga distanza - compresi un'intro ed un interludio -, riuscendo a mantenere sempre altissima la tensione delle canzoni e l'attenzione dell'ascoltatore grazie ad un mix stilistico che comprende tanto patterns old school (Nile, Hate Eternal) quanto arie e groove moderni (soprattutto Monstrosity ed Origin degli ultimi lavori). Il continuo vortice di blast ferini e bordate ricche di groove è sostanzialmente il leitmotiv dell'opera, in cui si segnala - a nostro avviso - soprattutto un ottimo lavoro della sezione ritmica, con Heller che guida la carica ed i continui cambi di tempo supportato dal pulsante basso di Cam Pinkerton, protagonista assoluto nella title-track. A questo si uniscono dei riff affilati come bisturi ed un buonissimo gusto per gli assoli, sempre centrati e che, soprattutto, si prendono il giusto spazio tempistico all'interno di pezzi che, come detto, hanno quasi tutti un minutaggio contenuto: la sola "Cybernetic Inferno" - uno dei momenti migliori di "Profane Geometry" insieme alla title-track ed a "Swarm Attack" - arriva ai 5 minuti e mezzo. Probabilmente molti penseranno che alla fine si può trovare di meglio in giro e forse non avrebbero tutti i torti, ma in ogni caso "Profane Geometry" è un lavoro in cui tecnica ed urgenza si fondono e che, dopo diversi attenti ascolti, saprà sicuramente conquistare. In generale, per i Black Hole Deity una prova più che soddisfacente.

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