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Diamond Falcon, classico Heavy Metal dall'Austria Diamond Falcon, classico Heavy Metal dall'Austria Hot

Diamond Falcon, classico Heavy Metal dall'Austria

recensioni

titolo
"Gates of hell"
etichetta
Gates Of Hell Records
Anno

TRACKLIST:
1. The wind in my back
2. Gates of hell =TRACK STREAM=
3. Never give up
4. Death galore
5. Into eternal night
6. A world we despise

LINE UP:
Vin Weazzel – Voce
Steve Savage – Chitarre
M.T.O. - Chitarre
Ferdl – Basso
Wankee Durango - Batteria

opinioni autore

 
Diamond Falcon, classico Heavy Metal dall'Austria 2024-07-23 09:58:57 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    23 Luglio, 2024
Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

I Diamond Falcon arrivano dall’Austria, dove sono attivi sin dal 2012, periodo in cui hanno realizzato due album, un EP ed uno split con altri gruppi dell’underground austriaco, prima di rilasciare questo “Gates of hell” a febbraio grazie alla label romana Gates of Hell Records (curiosamente ha lo stesso nome dell’album). Il disco è composto da sole sei canzoni per circa 33 minuti di durata ed ha un artwork tra i meno affascinanti visti quest’anno. Partiamo subito evidenziando che la produzione non è proprio il massimo della vita, con il rullante della batteria che ha quel fastidioso effetto “fustino del detersivo” (alla fine sarà l’unico strumento veramente penalizzato); il basso è protagonista come si conviene a queste sonorità, mentre le chitarre sono messe maggiormente in evidenza e regalano anche parti soliste piacevoli. C’è poi la voce di Vin Weazzel, acuta e quasi isterica, che si spinge sulle note più alte del pentagramma senza mostrare particolare fatica; certo si potrebbe migliorare in quanto ad espressività e versatilità, ma siamo già su livelli sicuramente interessanti. L’Heavy Metal suonato dal gruppo austriaco è quanto di più classico non si possa, chiaramente ispirato alla NWOBHM ed ai mostri sacri del genere (inutile citare i soliti nomi), ed è sicuramente in grado di far sbattere il capoccione su e giù a noi attempati metalheads cresciuti negli anni ’80. Non addentriamoci in inutili discorsi sull’originalità e l’innovazione, vocaboli credo sconosciuti ai Diamond Falcon, dato che questa musica è concepita per intrattenere piacevolmente, infondere energia e voglia di lasciarsi andare e dimenticare le brutture della vita quotidiana. Ed in questo sicuramente questo disco centra l’obiettivo senza fatica; canzoni come “Death galore” e l’opener “The wind in my back” sono, infatti, ottimi esempi di come si possa suonare del piacevole Heavy Metal nel 2024 fottendosene altamente delle mode. Certo, qualche sforbiciata sui pezzi più lunghi (“Never give up” e la conclusiva “A world we despise”) avrebbe giovato maggiormente all’efficacia dell’insieme, ma sono piccoli dettagli che non inficiano in maniera particolare. Spero per il futuro che i Diamond Falcon possano avere i fondi per migliorare la produzione dei loro dischi (specie la batteria!), perché questo “Gates of hell” è sicuramente un album piacevole per chi ama le sonorità Heavy Metal più tradizionali.

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