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Skelethal: funziona l'evoluzione del sound, pur sempre devoto alla vecchia scuola Skelethal: funziona l'evoluzione del sound, pur sempre devoto alla vecchia scuola Hot

Skelethal: funziona l'evoluzione del sound, pur sempre devoto alla vecchia scuola

recensioni

gruppo
titolo
Within Corrosive Continuums
etichetta
Hells Headbangers Records
Anno

PROVENIENZA: Francia 

GENERE: Death Metal 

FFO: Dismember, Carnage, Bloodbath, Death, Pestilence 

LINE UP: 
Gui Haunting - voce, chitarre 
Lucas - chitarre 
Julien - basso 
Ilmar Marti Uibo - batteria (session) 

TRACKLIST: 
1. Creation [01: 53] 
2. Spectrum of Morbidity [04:51] =TRACK VIDEO= 
3. Mesmerizing Flies at the Doors of Death [05:16] 
4. Eyes Sewn Mouth Full [05:14] 
5. Upon the Immemorial Ziggurat [05:16] 
6. Fatal Abstraction [05:01] =TRACK VIDEO= 
7. Within Corrosive Continuums [12:53] 

Running time: 40:21 

opinioni autore

 
Skelethal: funziona l'evoluzione del sound, pur sempre devoto alla vecchia scuola 2024-09-14 13:20:03 Daniele Ogre
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    14 Settembre, 2024
Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Dopo tre o quattro anni, 'ospitiamo' di nuovo sulle nostre pagine i francesi Skelethal, che dopo aver rinsaldato la partnership con Hells Headbangers Records hanno pubblicato questo scorso luglio il loro terzo full-length "Within Corrosive Continuums", disco che potremmo definire di svolta per il trio di Lille - a cui si aggiunge il batterista session Ilmar Marti Uibo, che ha suonato in quest'album prima dell'ingresso di Pierre Vercoutter -, perché seppur sempre presente quella vena old school Swedish Death da sempre fondamenta del sound dei Nostri, il sound della band transalpina si è ramificata questa volta anche in altre direzioni, tra atmosfere ed alcuni passaggi più cupi à la Morbid Angel (prendete l'incipit di "Mesmerizing Flies at the Doors of Death") e, soprattutto!, patterns che rimandano al Death/Thrash ipertecnico - ma anche a tratti "grezzo" - di gente come Death, Pestilence e - per citare una band fautrice ultimamente di un grande exploit - Horrendous (la parte centrale di "Upon the Immemorial Ziggurat" ne è praticamente un compendio). Questa centrifuga d'influenze la si può sentire si da subito con la ferina "Spectrum of Morbidity", pezzo che sin da subito mette in mostra tanto la rocciosità dell'act francese quanto la voglia dei Nostri di ampliare il proprio raggio d'azione con uno spettro di soluzioni maggiore. Un gran lavoro in tal senso, va detto, viene fatto dalle chitarre di Gui Haunting e Lucas, che pur non inventandosi assolutamente nulla di nuovo riescono a tirar su una muraglia di riff serrati e granitici su cui si stagliano delle roventi soliste 'morbidangeliane'. Il particolare merito degli Skelethal è comunque quello di far convivere le diverse parti di questa loro anima con estrema fluidità, senza insomma che i pezzi qui presenti appaiano slegati: basta prendere ad esempio la lunga traccia finale "Within Corrosive Continuum", title-track costruita come fosse una suite in cui i Nostri riversano ogni elemento della loro evoluzione, dimostrando a pieno la loro volontà di sperimentare - con successo, a nostro avviso - nuovi territori, unendo alla perfezione momenti dal tasso tecnico più elevato e dall'afflato cervellotico a sfuriate aggressive che arrivano improvvise come una schiaffone in piena faccia. Se già in passata si poteva pensare che gli Skelethal fossero una band sicuramente interessante, con questo nuovo "Within Corrosive Continuums" le cose cominciano a farsi serie: se riusciranno a mantenere intatto questo equilibrio, il futuro per la band francese potrebbe riservare gran belle cose.

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