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Odious Spirit: tra sperimentazioni Prog e potenza Death, il folle viaggio nel loro debutto Odious Spirit: tra sperimentazioni Prog e potenza Death, il folle viaggio nel loro debutto Hot

Odious Spirit: tra sperimentazioni Prog e potenza Death, il folle viaggio nel loro debutto

recensioni

titolo
The Treason of Consciousness
etichetta
I, Voidhanger Records
Anno

PROVENIENZA: Stati Uniti 

GENERE: Experimental Death/Thrash Metal 

FFO: Voivod, Coroner, Vektor, Horrendous, Immolation, Portal 

LINE UP: 
James Oskarbski - voce, chitarre 
Cullen Gallagher - basso 
Daniel Torgal - batteria 

TRACKLIST: 
1. Long Stretch of Bleeding Light [06:52] 
2. The Hissing Pyre [11:14] =TRACK VIDEO= 
3. Illuminations [05:25] 
4. Gnawing the Fabric of Time [04:08] =TRACK VIDEO= 
5. Unbending Follicle, Unending Blight [08:39] 

Running time: 36:15 

opinioni autore

 
Odious Spirit: tra sperimentazioni Prog e potenza Death, il folle viaggio nel loro debutto 2024-09-26 15:12:10 Daniele Ogre
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    26 Settembre, 2024
Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Se si è alla ricerca di un Metal estremo che sappia essere anche sperimentale ed avanguardista, allora si può sempre puntare ad occhi chiusi sulle uscite della nostrana I, Voidhanger Records, che questa volta è andata a pescare negli Stati Uniti - nello stato di New York - gli Odious Spirit, trio al debutto assoluto con il debut album "The Treason of Consciusness". Il sound del trio americano è Death/Thrash sperimentale, un vero e proprio vortice in cui da un lato abbiamo la follia del Technical/Progrssive Thrash e dall'altro la compattezza dello US Death Metal; per renderla più semplice: è come se si fossero messe in una centrifuga le sonorità di Voivod, Vektor, Coroner, Immolation e Portal e la si fosse accesa alla massima potenza. Letta così potrebbe facilmente sembrarvi qualcosa di quasi astruso, invece, credeteci, il tutto funziona alla grande! Chitarre d'ispirazione voivodiana si vanno a sposare alla perfezione con ritmiche à la Immolation: sferzate tempestose all'interno di una struttura compatta su cui va a stagliarsi il profondo growl di James Oskarbski; proprio la sua prestazione, tra l'altro, è assolutamente da menzionare dato che è anche il chitarrista degli Odious Spirit, ed è dunque a lui che si deve l'incedere psicotico di quest'opera. James però non è il solo, dato che il pulsante basso di Cullen Gallagher ed il forsennato drumming di Daniel Torgal completano un quadro in cui un tocco di follia amplia sensibilmente l'elevato tasso tecnico e la contemporanea pesantezza delle composizioni. Sinceramente troviamo quasi inutile consigliare un pezzo o un altro, di sicuro c'è il lunghissimo singolo "The Hissing Pyre" che può essere il perfetto manifesto di questo debutto (signori, la seconda metà del pezzo è da emicrania!), ma a cominciare dall'opener "Long Stretch of Bleeding Light" tutte le tracce di "The Treason of Consciousness" hanno qualcosa da dire - persino il lungo rumoroso intermezzo "Illuminations" - e svelano di secondo in secondo tutte le sconfinate doti della band statunitense. Vi avvertiamo, "The Treason of Consciousness" è un disco estremamente ostico - non che c'aspettassimo qualcosa di diverso da I, Voidhanger - e ci vorranno un bel po' d'ascolti per raggiungere il giusto mood e la giusta attenzione per godere a pieno di ogni minima delle innumerevoli sfumature qui comprese. In ambito estremo, gli Odious Spirit hanno insomma pubblicato uno dei debutti (se non IL debutto) più clamorosi di questo 2024.

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