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Serious Black, un po' a corrente alternata Serious Black, un po' a corrente alternata Hot

Serious Black, un po' a corrente alternata

recensioni

titolo
“Rise of Akhenaton”
etichetta
AFM Records
Anno

TRACKLIST:
1. Open your eyes
2. We are the storm
3. Silent angel =OFFICIAL VIDEO=
4. Take your life =OFFICIAL VIDEO=
5. Shields of glory
6. When I´m gone
7. United =OFFICIAL VIDEO=
8
. Rise of Akhenaton
9. Virtual reality
10. I will remember
11. Metalized =OFFICIAL VIDEO=

LINE UP:
Nikola Mijic - Voce
Dominik Sebastian - Chitarre
Bob Katsionis - Chitarre
Mario Lochert - Basso
Rami Ali - Batteria

opinioni autore

 
Serious Black, un po' a corrente alternata 2024-09-28 17:08:58 Ninni Cangiano
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    28 Settembre, 2024
Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sono ormai dieci anni che i Serious Black sono sulla scena e festeggiano l’anniversario con il loro settimo album, intitolato “Rise of Akhenaton”, dotato di splendido artwork naturalmente ispirato allo storico faraone dell’antico Egitto. E’ anche il secondo disco con il talentuoso cantante serbo Nikola Mijic, che ricorda tantissimo il nostro Ivan Giannini (5 minuti di vergogna per chi non conosce questo vocalist italiano!); provate a sentirlo nell’ottima opener “Open your eyes” e poi ditemi se il suo stile non ricorda parecchio quello del cantante dei Derdian e dei Vision Divine! Sui vari musicisti che fanno parte del gruppo ritengo inutile soffermarsi particolarmente, dato che tutti sono estremamente esperti e navigati, avendo fatto parte e facendo ancora parte di altre numerose bands; basta solo dire che anche a livello strumentale, oltre che canoro, siamo su alti livelli. Di ottima qualità anche la produzione affidata a quel mostro sacro di Bob Katsionis, che ha affiancato il leader Mario Lochert. Ma allora perché solo una sufficienza? Quello che non mi ha convinto in questo album (seguo i Serious Black sin dai loro esordi!) è il songwriting: ci sono alcune canzoni fin troppo melodiche e che non convincono, anche per ritmi alquanto blandi (per non dire “mosci”). Mi riferisco, ad esempio, ad “I will remember” che è un pezzo Rock che potrebbe ben figurare in un disco dei Toto o dei Survivor, ma anche in uno di Bon Jovi, non di certo in uno di un gruppo Power Metal! Anche l’altra ballad “When I’m gone” non convince più di tanto, così come qualche altro brano un po’ più melodico come “Silent angel”. Per fortuna ci sono pezzi vincenti, come la già citata opener, oppure l’accoppiata “United” (molto Freedom Call) e “Rise of Akhenaton”, fino alla conclusiva “Metalized” che rialzano le sorti del disco. Dispiace dirlo ma in questo “Rise of Akhenaton”, i Serious Black sono andati troppo a corrente alternata e non sono riusciti a realizzare un album totalmente convincente, come invece accaduto in passato.

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