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Invernoir: un secondo album maturo che mostra una band in forte crescita Invernoir: un secondo album maturo che mostra una band in forte crescita Hot

Invernoir: un secondo album maturo che mostra una band in forte crescita

recensioni

gruppo
titolo
Aimin' for Oblivion
etichetta
Code666
Anno

PROVENIENZA: Italia 

GENERE: Gothic/Doom/Death Metal 

FFO: My Dying Bride, Anathema, Katatonia, Paradise Lost, Novembre 

LINE UP: 
Alessandro Sforza - voce, chitarre, tastiere 
Lorenzo Carlini - chitarre 
Valerio Lippera - basso 
Flavio Castagnoli - batteria 

TRACKLIST: 
1. Shadow Slave [06:20] =TRACK STREAM= 
2. Doomed [05:30] 
3. Desperate Days [04:50] =OFFICIAL VIDEO= 
4. Forgotten in Time [06:03] 
5. Broken [05:16] 
6. Few Minutes [07:12] 
7. Unworthy [06:06] =OFFICIAL VIDEO= 
8. Useless [06:32] 

Running time: 47:46 

opinioni autore

 
Invernoir: un secondo album maturo che mostra una band in forte crescita 2024-09-29 16:40:26 Daniele Ogre
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    29 Settembre, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Dopo una doverosa gavetta ed una rapida ascesa, già al secondo full-length i romani Invernoir cominciano a fare decisamente sul serio; il quartetto capitolino si era già fatto notare per il buonissimo EP di debutto "Mourn" ed un primo full-length di spessore come "The Void and the Unbearable Loss", il tutto condito da un nutrito numero di live che ha contribuito ad accrescere l'affiatamento di una band formata da musicisti già ben attivi nell'underground romano in bands quali Black Therapy, Ars Onirica e Ghost on Mars, per citarne qualcuna. Seguendo gli insegnamenti dei maestri del genere (My Dying Bride, Anathema, Katatonia, Paradise Lost...), sin dagli esordi gli Invernoir hanno saputo catturare l'attenzione dei fans delle suddette bands, ed arrivano oggi con il nuovo "Aimin' for Oblivion" - licenziato da Code666 - ad una netta prova di maturità: i Nostri infatti rimangono fedeli alla loro natura con le radici ben salde in quel Doom/Death melodico e gotico dei primi 90's, ma allo stesso tempo danno spessore alla propria proposta con una prova personale e sentita, frutto di un songwriting in cui si denota una forte volontà di crescere dal punto di vista della personalità. Obiettivo che, a nostro avviso, la band romana ha raggiunto in pieno: i tanti amanti di queste sonorità saranno infatti immediatamente ammaliati dal mood decadente di quest'opera e più volte si ritroveranno certamente ad ascoltare le note scandite dai Nostri ad occhi chiusi ed in estasi, cosa questa che si palesa anzitutto nei momenti più eterei e malinconici con l'uso delle voci pulite ("Desperate Days" l'esempio più chiaro), in cui gli Invernoir possono ricordare molto da vicino i Novembre. L'highlight dell'album è però lo splendido singolo "Unworthy", traccia in cui il connubio tra melodie dolenti e sferzate più massicce si fondono alla perfezione. In poco più di 3/4 d'ora gli Invernoir denotano dunque una crescita generale di livello esponenziale, tra un songwriting altamente ispirato ed una precisione d'esecuzione invidiabile. Dopo un exploit simile, lecito aspettarsi da loro grandi cose in futuro: e difficilmente le aspettative saranno disilluse.

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