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Blood Incantation: ambizione senza fine Blood Incantation: ambizione senza fine Hot

Blood Incantation: ambizione senza fine

recensioni

titolo
Absolute Elsewhere
etichetta
Century Media Records
Anno

PROVENIENZA: Stati Uniti 

GENERE: Death Metal/Ambient 

FFO: Morbid Angel, Demilich, Timeghoul, Immolation, Chthe'ilist 

LINE UP: 
Paul Riedl - voce, chitarre 
Morris Kolontyrsky - chitarre 
Jeff Barrett - basso 
Isaac Faulk - batteria 

TRACKLIST: 
1. The Stargate [20:20] =OFFICIAL VIDEO= 
2. The Message [23:23] 

Running time: 43:43 

opinioni autore

 
Blood Incantation: ambizione senza fine 2024-10-06 15:13:48 Daniele Ogre
voto 
 
5.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    06 Ottobre, 2024
Ultimo aggiornamento: 06 Ottobre, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Che i Blood Incantation fossero destinati a grandissime cose lo avevamo già capito ai tempi dell'uscita del grandioso "Hidden History of the Human Race": già in quel disco, che succedeva l'altrettanto ottimo primo album "Starspawn", ascoltandolo si respirava un'aria diversa, si comprendeva pezzo dopo pezzo che si era davanti a qualcosa i cui margini di crescita sarebbero stati esponenziali. Poi Paul Riedl e soci hanno deciso di cambiare le carte in tavola e stravolgere tutto pubblicando l'EP "Timewave Zero", andando anche incontro a diverse critiche da parte dei puristi del Death Metal per le sonorità Ambient dell'opera; ed arriva poi il maxisingolo "Luminescent Bridge", in cui si cominciava a capire che le due anime dei Nostri erano destinate a fondersi, ma anche che qualcos'altro ribolliva sotto la superficie pronto a farsi strada ed uscire. Arriviamo infine ad oggi, quando per Century Media Records i Blood Incantation rilasciano il loro terzo full-length a titolo "Absolute Elsewhere": e ciò che intuivamo da "Luminescent Bridge", ciò che ribolliva sotto la superficie, è ora sotto gli occhi di tutti. Effettivamente Ambient e Death Metal qui trovano il modo di unirsi con una precisione certosina, trovando sfogo nelle due sole, lunghissime tracce (oltre i venti minuti) che compongono quest'album. Non sono i primi, non saranno gli ultimi (nel Funeral Doom è anzi abbastanza consueto, no?), ma ciò che differenzia i Blood Incantation da tutti gli altri è l'assoluta maestria con cui mettono sul piatto due mastodontiche tracce andando ad abbracciare tutti gli spettri di colore del loro sound, andandolo anzi anche ad implementare con meravigliosi passaggi di puro Progressive Rock à la Genesis o Pink Floyd. E' dunque questo un disco ostico? Diciamo sì e no, anche perché sia "The Stargate" - di cui è stato tratto un video che possiamo tranquillamente vedere come un cortometraggio diretto nientemeno che da Michael Ragen (Guillermo Del Toro's Cabinet of Curiosities: The Viewing"), vincitore di diversi premi come direttore della fotografia - che "The Message" sono costruiti come delle suite ognuna composta da tre parti (o tre Tablet), cosa questa che in effetti rende l'ascolto più scorrevole, dato che la nostra mente "vede" sei tracce - comunque lunghe - rispetto alle due titaniche che sono in effetti. Sul piano musicale... insomma, stiamo parlando dei Blood Incantation, una band che sul piano tecnico non ha nulla da invidiare a nessuno; non mancano ovviamente quei momenti di puro e "semplice" Death Metal di matrice Morbid Angel/Immolation, ma nel complesso "Absolute Elsewhere" è un continuo vortice in cui ritroviamo atmosfere da spazio profondo, Prog Rock settantiano, sinistri soundscapes Ambient, melodie luciferine, passaggi mediorientaleggianti... e sì, tumutluosi momenti Death Metal fatti di sezione ritmica incessantemente tellurica e riff rocciosi, cupi e pesanti. Siamo davanti insomma ad un disco semplicemente monumentale - e non ci stiamo riferendo alla durata -, in cui i Blood Incantation lasciano a briglia sciolta tutto il loro estro sia in fase compositiva che di tematiche. C'è qui dell'assoluto genio, se pensiamo ad esempio che "The Stargate" (citiamo ora parola per parola il comunicato stampa che accompagnava la notizia del video) "presenta la saga di un misterioso artefatto e delle sue vittime in un'unione allucinata di fantascienza e horror, dove immagini stravolgenti e atmosfere inquietanti convergono in un racconto surreale di magia primordiale di sangue, viaggi interdimensionali e grottesca tecnologia ultraterrena che inizia nel Medioevo e viaggia nel vuoto dello spazio profondo". Una dedizione assoluta che sfocia in un'evoluzione impressionante, col sospetto tra l'altro che questa non sia ancora la forma definitiva dei Blood Incantation. La sensazione, in ogni caso, è che abbiamo assistito all'uscita di un album come "Absolute Elsewhere" destinato ad entrare nella storia del genere.

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