A+ A A-
 

Lay of the autumn: per il futuro serve di meglio Lay of the autumn: per il futuro serve di meglio Hot

Lay of the autumn: per il futuro serve di meglio

recensioni

titolo
"Of love and sorrow"
etichetta
Rockshots Records
Anno

TRACKLIST:

01 - When it rains

02 - Flowing tears = VISUALIZER VIDEO =

03 - Lost in your eyes

04 - After all this time? Always = OFFICIAL VIDEO =

05 - Thrown away

06 - Undergo deconstruction

07 - Love you to death

08 - Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie = OFFICIAL VIDEO =

09 - Of love and sorrow

10 - Who is to blame

 

 

Formazione:

Iryna ERIA Boyarkina: Voce

Davide Scuteri: Tastiere

Cesare Ferrari: Basso

Davide Lovecchio: Chitarra

Michele Olmi: Batteria

 

Ospite:

Andrea Gambaro: Growl nelle tracce 5 e 9

opinioni autore

 
Lay of the autumn: per il futuro serve di meglio 2024-10-28 09:21:03 Ninni Cangiano
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    28 Ottobre, 2024
Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

I Lay of the autumn sono una nuova band, formatasi in questo 2024 per iniziativa del leader e compositore Davide Scuteri (anche nei Ravenword, Embrace of Souls, ecc.) che ha reclutato la vocalist ucraina Iryna Boyarkina ed altri musicisti esperti. Quando ho letto il nome di Michele Olmi alla batteria, mi sono detto che sicuramente sarei andato a recensire qualcosa di estremamente valido, dato che un batterista del genere è sinonimo di qualità elevata. Purtroppo non è stato così e cerco di spiegarne bene le motivazioni. In primis il sound: abbiamo a che fare con un canonico female fronted melodic symphonic metal, genere estremamente inflazionato che ritengo abbia ormai detto quasi tutto da quando hanno iniziato a suonare tanti anni fa gente come Nightwish, Epica & C.; il gruppo italiano cerca di entrare in questo carrozzone con 10 tracce estremamente melodiche e con la voce acuta e lirica della Boyarkina che arriva a volte ad essere finanche stucchevole. A lei si aggiunge in un paio di canzoni anche la voce in growling del semisconosciuto ospite Andrea Gambaro ad aumentare i cliché tipici di questo genere, con la voce eterea della cantante e quella cattiva e dura della parte maschile; personalmente non ho mai amato questa scelta iper-abusata da tanti, ma ormai è diventata una specie di tradizione di questo particolare genere musicale. Mi aspettavo un po’ di ritmo sostenuto dalla batteria e maggiore protagonismo, ma sembra quasi che Michele Olmi si limiti al compitino per il quale è stato reclutato, senza aggiungere sentimento e la potenza e velocità per le quali è ben noto nell’ambiente (il ritmo obiettivamente è spesso e volentieri alquanto blando). Strumento protagonista, come è normale che sia, è la tastiera del leader che si esalta in numerose parti soliste; avrei gradito però anche un po’ più di presenza del basso e soprattutto di riff più pesanti della chitarra; invece sembra quasi che tutti gli strumenti siano solo di contorno al leader ed alla vocalist. Ho ascoltato e riascoltato più e più volte questo disco, intitolato “Of love and sorrow”, alla ricerca di qualcosa che potesse convincermi e conquistarmi, ma ogni volta arrivavo alla fine con l’amaro in bocca, anche per la mancanza di una hit che faccia saltare dalla sedia o sbattere il capoccione e che da sola valga l’acquisto del cd; l'unica traccia che mi ha convinto pienamente è la strumentale e molto ritmata "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie" (per la quale è stato intelligentemente realizzato anche un video), ma forse è troppo poco. Non aiuta nemmeno il minutaggio abbastanza elevato di tutti i pezzi (il disco dura quasi 55 minuti) che rende il tutto di non semplice fruibilità ed orecchiabilità. Forse i Lay of the autumn hanno avuto troppa fretta, a pochi mesi dalla loro creazione hanno già fatto uscire questo debut album, quando magari sarebbe stato necessario un po’ più di tempo per raggiungere una maggiore coesione ed un songwriting di migliore qualità; fatto sta che questo “Of love and sorrow” non ha convinto e strappa solo una sufficienza d’incoraggiamento per far meglio in futuro!

Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Per poter scrivere un commento ti devi autenticare o registrare
 
Powered by JReviews

releases

Alestorm: un album non tra i più ispirati, ma su buoni livelli per spunti interessanti
Valutazione Autore
 
3.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Esordio per i Retromorphosis ovvero gli ex Spawn of Possession
Valutazione Autore
 
4.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Enio Nicolini and the Otron: il capitolo finale della trilogia.
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
I Black & Damned si ripresentano con un sound più articolato e decisamente più ispirato
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Captain Black Beard -  sonorità melodiche, spensierate ed avvincenti
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
“Reqviem For The Oppressor”: un assalto thrash dalla Sicilia dagli Xenos A.D
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)

Autoproduzioni

"Intoxicator": il metal senza compromessi degli Acrolysis"
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
The Medea Project fondono una moltitudine di paesaggi sonori in “Kharon”
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Anna Kiara, il ritorno con "Symphony Of Rage"
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
UnderWill, esordio col botto!
Valutazione Autore
 
4.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Visualis, forse il debut album migliore del 2025!
Valutazione Autore
 
4.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
A Tear Beyond, una crescita artistica con "Afterthought"
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)

Consigli Per Gli Acquisti

  1. TOOL
  2. Dalle Recensioni
  3. Cuffie
  4. Libri
  5. Amazon Music Unlimited

allaroundmetal all rights reserved. - grafica e design by Andrea Dolzan

Login

Sign In

User Registration
or Annulla