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Distant Past, ancora passi avanti notevoli Distant Past, ancora passi avanti notevoli Hot

Distant Past, ancora passi avanti notevoli

recensioni

titolo
"Solaris"
etichetta
Art Gates Records
Anno

TRACKLIST:

1.        End of life

2.        No way out = OFFICIAL VIDEO = 

3.        Warriors of the wasteland = OFFICIAL VIDEO = 

4.        Sacrifice = LYRIC VIDEO = 

5.        Rise above fear

6.        Island of the lost souls

7.        Fugitive of tomorrow

8.        Speed dealer

9.        The watchers

10.    Realm of the Gods

11.    Fire & ice

 

 

Formazione:

Adriano Troiano - Basso

Jvo Julmy - Voce

Ben Sollberger - Chitarra

Lorenz Läderach - Chitarra

Remo Herrmann - Batteria

opinioni autore

 
Distant Past, ancora passi avanti notevoli 2024-11-09 17:11:58 Ninni Cangiano
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    09 Novembre, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

I Distant Past sono un gruppo nato in Svizzera nel 2002, per iniziativa del bassista Adriano Troiano (di chiare origini italiane), inizialmente come progetto da studio; il successivo arrivo dell’ex-cantante degli Emerald Jvo Julmy nel 2014 trasformò il gruppo nell’attuale dimensione da live band. Nel frattempo, passati alla label spagnola Art Gates Records, arrivano a pubblicare il loro quinto album, intitolato “Solaris” e dotato di notevole artwork. L’album è composto da 10 brani (cui si aggiunge la solita inutilissima intro), per una durata totale di poco sotto ai 44 minuti, segno che il songwriting è conciso e non si perde in inutili ammennicoli. Il power metal degli svizzeri, infatti, bada al sodo e, pur avendo diverse digressioni nell’heavy metal più classico (chi ha detto Irons?), non risulta né troppo old-style, né scontato. Al contrario, il disco è pieno di ottimi brani che si lasciano ascoltare più che gradevolmente; prendiamo, ad esempio, l’ottima “Fugitive of tomorrow”, canzone frizzante e brillante, dotata di ottime parti soliste di chitarra, cantata in maniera egregia e piena d’energia dall’ottimo Jvo Julmy. E su questo livello ce ne sono diverse, fino alla conclusiva “Fire & ice” (il cui inizio, ad onor del vero, è un po’ troppo simile a quello dell’ottava traccia “Speed dealer”); l’album, insomma, si lascia ascoltare senza difficoltà ed anzi alla fine viene anche voglia di pigiare ancora il tasto “play” per ricominciare. Non trovo particolari difetti, il gruppo sembra maggiormente a proprio agio quando il ritmo è più veloce, ma comunque anche quando Remo Herrmann alla batteria non pesta come un ossesso (come, ad esempio, nella lenta “The watchers”, dotata da parti soliste di chitarra semplicemente spettacolari), la musica è sicuramente godibile e ben fatta. In conclusione, possiamo tranquillamente affermare che i Distant Past, disco dopo disco, stanno sempre migliorando e questo “Solaris” è probabilmente l’album meglio riuscito della loro ormai più che ventennale carriera.

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