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Nighthawk: Un tuffo tra le sonorità degli anni Settanta con un disco davvero esemplare

recensioni

gruppo
titolo
Vampire Blues
etichetta
Pride & Joy Music
Anno

Tracklist:
1. Hard Rock Fever
2. Generation Now
3. Turn To The Night
4. Living It Up
5. S.O.S. (Too Bad)
6. Burning Ground
7. Save The Love
8. The Pledge
9. Come And Get It
10. Hold It Baby
11. Just let Go (Live)


Band:
Robert Majd - Chitarre
Linnea Vikström – Voce
Robban Eriksson – Batteria
Peter Hermansson - Batteria
Nalle Påhlsson (Treat) – basso
Richard Hamilton (Houston) – Tastiere

opinioni autore

 
Nighthawk: Un tuffo tra le sonorità degli anni Settanta con un disco davvero esemplare 2024-11-18 10:46:47 Celestial Dream
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Celestial Dream    18 Novembre, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Robert Majd (Metalite, Captain Black Beard) è la mente che sta dietro al monicker Nighthawk, band che si rifà pesantemente al sound settantiano. Nei dieci pezzi che formano questo terzo loro disco, "Vampire Blues", troviamo rock'n'roll frizzante, che è anche quello che apre l'ascolto sulle note di “ Hard Rock Fever”, ma in generale sono presenti sonorità molto vintage con tastiere a mò di hammond come si può ben avvertire in pezzi come “Generation Now” e che si fanno ancor più evidenti nelle atmosfere retrò di “S.O.S. (Too Bad)”, cover ben fatta degli Aerosmith, con coretti che ci catapultano ad oltre 4 decadi fa. Linnea Vikström (Thundermother) al microfono svolge un lavoro esemplare ed in generale la band è in palla. I nomi che infatti compongono la formazione dei Nighthawk è di livello; spinta dalla coppia Robban Eriksson (The Hellacopters) e Peter Hermansson (220 Volt) alla batteria, dal basso di Nalle Påhlsson (Treat) e dalle tastiere di Richard Hamilton (Houston). La tracklist alterna quindi pezzi più scoppiettanti – esemplare in tal senso la spedita e coinvolgente “Burning Ground”, vera hit del disco, la scrosciante “Come And Get It” e “Save The Love” dalle chiare influenze verso i grandi Deep Purple – a brani più intensi come “ The Pledge” e la classicissima “ Hold It Baby”.
Un tuffo tra le sonorità degli anni Settanta con un disco davvero esemplare come questo “Vampire Blues”. Un ascolto davvero ricco di passione grazie ai Nighthawk.

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