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Paragon: la precisione teutonica, stavolta, non è stata raggiunta. Paragon: la precisione teutonica, stavolta, non è stata raggiunta.

Paragon: la precisione teutonica, stavolta, non è stata raggiunta.

recensioni

gruppo
titolo
“Metalation”
etichetta
Massacre Records
Anno

Tracklist:

 

1. Fighting The Fire

2. Slenderman

3. Battalions

4. Beyond The Horizon

5. MarioNET

6. The Haunted House

7. Burn The Whore

8. Metalation

9. My Asylum

10. Hellgore (Bonus Track)

Line-up:

Andreas "Buschi" Babuschkin - Voce

Martin Christian – Chitarra ritmica e solista

Jan Bertram – Chitarra ritmica, acustica e solista

Jan Bünning - Basso

Jason Wöbcke - Batteria

opinioni autore

 
Paragon: la precisione teutonica, stavolta, non è stata raggiunta. 2024-11-20 09:12:40 Corrado Franceschini
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Corrado Franceschini    20 Novembre, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il Covid ha condizionato pesantemente la vita delle persone e la pandemia ha creato scompiglio in ogni settore. I tedeschi Paragon durante quel periodo, hanno preso una sbandata che ha minato il loro percorso ma Martin Christian: chitarrista e unico membro originale rimasto della formazione del 1990, ha saputo ricompattare la band ed è riuscito a dare un seguito al disco del 2019 “Controlled Demolition”. I dieci pezzi di “Metalation” (su disco in vinile sono nove N.d.A.) toccano diversi generi di Metal: dal Power, al classico, allo Speed. Ci sono poi alcuni momenti più tranquilli dove fanno la loro comparsa chitarre acustiche, o dove la musica vira verso toni epici. Come potete leggere c’è modo di accontentare più tipi di ascoltatori ma ci tengo a fare un paio di precisazioni. In primo luogo la scelta operata dai Paragon di voler registrare da soli chitarre, basso e batteria e di voler affidare la produzione a Piet Sielck (Iron Savior) e Jan Bunning, bassista del gruppo, non è stata molto felice: penalizza soprattutto i brani più veloci. In secondo luogo, chi possiede decine di C.D. e ha nella discografia i lavori di Judas Priest, Metallica, Grave Digger o Mercyful Fate, potrebbe trovare inutile l’acquisto di “Metalation” visti i clichè in esso contenuti. Che i Judas Priest siano un palese riferimento per il gruppo tedesco è certificato da “Slenderman” un pezzo che, proprio a causa della sua “clonazione” dagli originali parametri della band di Halford, mi ha soddisfatto solo parzialmente. Vi suggerisco l’ascolto di “Beyond The Horizon” che, con la sua cadenza a la Ronnie James Dio, e i soli riusciti e bilanciati - nel disco non è una cosa scontata - colpisce in pieno il bersaglio. Pollice su anche per “My Asylum” che parte con una chitarra densa di melodia adagiata su un movimento lento, e poi trova la forza per deflagrare e lasciare il posto a due chitarre che lavorano bene sia in tandem che nei rispettivi soli. Voto positivo anche per la bonus track “Hellgore”. In questo caso le cose interessanti sono parecchie: ritmi serratissimi, ritornello aggressivo, stop con chitarre melodiose e ripartenza violenta sino al termine. “Metalation” rilascia una buona dose di energia e non è mai monotono però, da un gruppo esperto e blasonato come i Paragon, mi aspettavo un lavoro più curato nei dettagli.

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