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Knightsune, ancora non ci siamo Knightsune, ancora non ci siamo

Knightsune, ancora non ci siamo

recensioni

titolo
"Fearless"
etichetta
Art Gates Records
Anno

 

TRACKLIST:

1. Fearless

2. A sky full of ghosts = LYRIC VIDEO = 

3. Twilight of the heroes

4. Under one sound = OFFICIAL VIDEO

5. The pain I leave (ft. Memphis Jiménez)

6. Forever (ft. Elisa C. Martín)

7. Pistols at dawn

8. Purple & green = LYRIC VIDEO = 

9. The island

10. Not over (ft. Herbie Langhans) = OFFICIAL VIDEO

 

Formazione:

Victor Alcalá "Kendoru" - Voce

Victor V. Gairhald - Chitarra

Diego Alastruey "Alas" - Chitarra

Carlos Vicente - Basso

Rubén Castrillo - Batteria

 

opinioni autore

 
Knightsune, ancora non ci siamo 2024-11-24 17:17:33 Ninni Cangiano
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    24 Novembre, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

A tre anni di distanza dal discreto esordio omonimo tornano a farsi sentire gli spagnoli Knightsune con il loro secondo full-length intitolato “Fearless”, uscito in ottobre per la valenciana Art Gates Records. L’album, dotato di piacevole artwork ricco di dettagli (di cui purtroppo non ne è stato reso noto l’autore), è composto da 10 pezzi per la durata totale di circa un’ora, un’infinità che sembra non finire mai; uno dei difetti principali di questo disco, infatti, sta proprio qui: ad ogni ascolto mi ritrovavo a chiedermi “ma quando arriva la fine?”, segno che il songwriting non è proprio dei più scorrevoli ed i pezzi sono spessi appesantiti da inutili orpelli che “allungano il brodo” senza apportare alcun vantaggio. A titolo esemplificativo, citerei la lunga “The island”, quasi 9 minuti che sembrano infiniti e che annoiano l’ascoltatore già dopo 3-4 minuti, anche a causa di un ritmo che stenta a decollare (lo fa solo a centro brano). L’altro problema dei Knightsune, come già si era avuto modo di evidenziare nella recensione del debut album, è la voce del cantante Victor Alcalá "Kendoru"; rispetto al primo album è anche migliorato, ma i limiti restano evidenti, soprattutto in espressività sulle note più basse. Per un genere come il power metal suonato dalla band (di ispirazione nord-europea), serve un cantante con una voce potente e squillante, acuta ed espressiva, caratteristiche che il pur volenteroso Alcalá non ha avuto da madre natura. Dispiace, perché a livello prettamente musicale, con qualche sforbiciata nella durata, i pezzi sarebbero anche piacevoli e trascinanti, grazie soprattutto ad un ritmo spesso frizzante dettato dall’ottimo lavoro alla batteria di Rubén Castrillo (prendete ad esempio la conclusiva “Not over”, probabilmente la migliore della scaletta). Da annoverare la presenza di ospiti di un certo livello, tra cui l’indimenticabile Elisa C. Martín (5 minuti di vergogna per chi non conosce questo mostro sacro del metal spagnolo!) o il tedesco Herbie Langhans (presente proprio sulla suddetta “Not over”, creando un impietoso confronto con il singer della band). I Knightsune hanno ancora molto da migliorare se vogliono avere una speranza di uscire dall’underground, in primis puntando all’efficacia delle loro canzoni (rivisitando quindi il metodo di songwriting che a questa maniera funziona poco) e magari cercando un cantante più dotato dell’attuale; in queste condizioni, infatti, diventa difficile strappare più di una sufficienza.

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