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I Fading Echoes puntano molto sull'impatto emotivo, ma lasciano un po' a desiderare in termini di grinta e potenza

recensioni

titolo
"Shadow Of Another"
etichetta
Autoproduzione
Anno
Tracklist:
1. The Stages of Grief, pt. I- Denial
2. The Stages of Grief, pt. II - Anger
3. The Stages of Grief, pt. III - Bargaining
4. The Stages of Grief, pt. IV - Depression
5. The Stages of Grief, pt. V - Acceptance (LYRIC VIDEO)
6. The First Step Forward (LYRIC VIDEO)
7. Rumination
8. The Final Act
 
Line-up:
Dimitris Stratikis: Voce, Basso
Vasilis Sarou: Piano, Tastiere
Petros Printezis: Chitarre
 
Ospiti:
Jim Politis: Chitarre
Nick Vell: Batteria
Zak Stevens: Voce nella traccia 5
Giannis Gkavardinas: Santur nella traccia 7
Andrew Complainer: Tastiere nella traccia 8
Vasilis Lemonias: Violoncello nella traccia 8

opinioni autore

 
I Fading Echoes puntano molto sull'impatto emotivo, ma lasciano un po' a desiderare in termini di grinta e potenza 2024-12-29 15:42:15 Virgilio
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Virgilio    29 Dicembre, 2024
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I Fading Echoes sono una band greca formatasi nel 2019, che debutta con questo suo primo full-length intitolato "Shadow Of Another". La tracklist comprende un brano, "The Stage Of Grief", suddiviso in cinque parti distinte e separate, concepito come se si trattasse di cinque storie, alla stregua di cinque racconti che si potrebbero magari leggere da un libro. La tracklist è poi completata da altre tre tracce che non rientrano in queste parti. Con riguardo a questa sorta di "pentalogia", notiamo che la band cerca un approccio molto emozionale del proprio sound e non a caso afferma di ispirarsi a gruppi come Evergrey, Anathema, Katatonia, Opeth, Soen e Savatage. Rispetto a queste fonti d'ispirazione, mancano però decisamente la grinta e la potenza: i Fading Echoes fondano la propria musica perlopiù su un cantato malinconico, accompagnato dal piano e dalla chitarra elettrica che punta più sul feeling che non su riff decisi. Giusto nella seconda parte, "Anger", e un po' nella quinta, "Acceptance" (dove peraltro compare come ospite Zak Stevens dei Savatage) c'è appena qualche sonorità più dura e qualche parte ritmica più veloce (peraltro con un suono di batteria che non ci ha granchè convinti) o qualche notevole assolo di chitarra, come nella parte iniziale di "Depression". Va un po' meglio con le altre tre tracce estranee alla pentalogia, anche se "The First Step Forward" è una sorta di ballata pianistica che però, tutto sommato, soprattutto nel finale, comunque prende un po' di ritmo, ma in particolare con "Rumination" (anche qui con la presenza di un apprezzabile e prolungato assolo di chitarra, oltre che di uno strumento etnico come il Santur) e "The Final Act", si assiste ad un equilibrio più ottimale tra parti atmosferiche e passaggi più grintosi, cosicchè la band dimostra di saper effettivamente realizzare musica intensa, di alto impatto emotivo, senza però correre il rischio di finire per risultare lamentosa. Diciamo che i Fading Echoes hanno davvero grande talento e la loro proposta musicale è interessante, però riteniamo ci sia ancora un po' da lavorare sul proprio sound per ottenere quell'equilibrio a cui abbiamo fatto in precedenza riferimento.

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