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Mirrorshield, bisogna migliorare parecchio Mirrorshield, bisogna migliorare parecchio Hot

Mirrorshield, bisogna migliorare parecchio

recensioni

titolo
“Visions from a crystal light”
etichetta
Autoproduzione
Anno

TRACKLIST:

1.        The messenger

2.        Of ancient note

3.        Osthill mystic

4.        Peralfig’s path (OFFICIAL VIDEO) 

5.        Of orcs and men (LYRIC VIDEO) 

6.        Ash falls upon the dead Earth

7.        Evergreen

8.        Respite

9.        Woods of Oryana

10.    Dawn’s embrace

11.    Battlemage requiem

 

 

Formazione:

Tim Read - Voce, chitarra, mandolino

Jarred Bush – Chitarra

Erin Kelly – Basso

Dani Read – Batteria

Tim Brown - Tastiere

opinioni autore

 
Mirrorshield, bisogna migliorare parecchio 2024-12-30 16:17:52 Ninni Cangiano
voto 
 
2.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    30 Dicembre, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

I Mirrorshield arrivano dall’Australia e sono attivi da qualche anno, periodo in cui hanno realizzato una serie di singoli ed un EP, prima di autoprodursi questo debut album intitolato “Visions from a crystal light”. Il disco, dotato di artwork fantasy, è composto da 11 tracce per poco meno di 42 minuti di durata totale; si tratta di una sorta di concept album dato che le canzoni parlano del regno fantastico di Eremoss, un mondo di tradizioni in continua espansione. Il sound della band del Nuovo Galles del Sud è un folk/power metal che vorrebbe essere orecchiabile e ruffiano, ma riesce ad esserlo fino ad un certo punto. Come detto si tratta di un’autoproduzione e la prima cosa che si nota è la qualità non eccelsa della registrazione, con gli strumenti che sono un po’ più in secondo piano rispetto alla voce (tra l’altro, non esaltante) ed, in genere, il volume è basso, soprattutto sulle chitarre; non so se dipenda dalla scarsa qualità degli mp3 avuti a disposizione per questa recensione, fatto sta che ho sentito dischi autoprodotti registrati molto, ma molto meglio di questo. Il secondo problema, oserei dire il principale, come detto, è la voce di Tim Read, alquanto monocorde e poco espressiva, oltre che alquanto in difficoltà nelle note più alte, dove poco furbamente ogni tanto va a cacciarsi, rischiando di risultare goffo e comunque poco credibile. Il fatto che poi la sua prestazione canora mediocre sia messa in risalto rispetto agli strumenti aumenta il tasso di difficoltà nell’ascolto di questo full-length. La band, infine, ogni tanto sembra perdere un po’ di vista l’efficacia dei singoli componimenti che si vanno a complicare da soli, risultando poco scorrevoli e poco convincenti; anche il songwriting, quindi, andrebbe rivisitato, al fine di rendere le varie canzoni più attraenti e maggiormente orecchiabili, magari dando un po’ più di elettricità e protagonismo alle chitarre. Dispiace dirlo, ma trovo poco da salvare in questo disco, se non alcune parti strumentali tipicamente folkeggianti che non dispiacciono, ma che vengono affossate da una registrazione non perfetta e sovrastate da un cantato di mediocre qualità. Ho provato ad ascoltare e riascoltare più volte questo “Visions from a crystal light”, nella speranza di riuscire a cogliere qualche lato positivo che potesse avvicinarlo anche solo alla sufficienza, ma purtroppo ho sempre fatto una certa fatica ad arrivare alla fine della tracklist. Mi dispiace per i Mirrorshield, ma devono migliorare parecchio per poter sperare di farsi notare in positivo, magari partendo dalla ricerca di un cantante migliore.

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