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In Chaos, l'ennesima dimostrazione della miopia del music business In Chaos, l'ennesima dimostrazione della miopia del music business Hot

In Chaos, l'ennesima dimostrazione della miopia del music business

recensioni

gruppo
titolo
"Hope wears black"
etichetta
Autoproduzione
Anno

TRACKLIST:

1.        Something you can't be (OFFICIAL VIDEO) 

2.        Devil's call

3.        Bigger crown

4.        Circus on the loose

5.        Haunted by a memory

6.        War is coming (OFFICIAL VIDEO) 

7.        Venom

8.        Roots of hate

9.        Overload

10.    We all die

 

 

Line-up:

André Marinho – Basso/Voce

Jorge Martins – Chitarra solista

André Lopes – Chitarra ritmica

Pedro Rijo – Batteria

opinioni autore

 
In Chaos, l'ennesima dimostrazione della miopia del music business 2025-01-06 10:03:28 Ninni Cangiano
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    06 Gennaio, 2025
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Gli In Chaos arrivano da Lisbona in Portogallo, dove si sono formati nell’ormai lontano 2009; da allora hanno realizzato solamente il debut album “From chaos rises order” nel 2016, prima di questo “Hope wears black”, autoprodotto a metà settembre 2024. L’album, con un artwork minimale (un piccione nero che spicca il volo) quasi da gruppo gothic, è composto da 10 brani per poco più di 50 minuti di durata totale ed è uscito solo in versione digitale. Ma cosa suonano gli In Chaos? Il loro è un heavy/thrash davvero piacevole, con le due chitarre di Jorge Martins (autore di piacevoli assoli) e André Lopes vere protagoniste del sound, sempre ricco di groove come i maestri Metallica e Megadeth insegnano. C’è poi la voce di André Marinho (anche ottimo bassista) che è semplicemente spettacolare, espressiva, versatile, grintosa al punto giusto, davvero perfetta per un genere come l’heavy/thrash (o melodic thrash, chiamatelo come volete), ma che potrebbe avere ottimi risultati anche con qualsiasi altro genere di metal che non richieda il growling. Possiamo quindi affermare senza ombra di smentita che la vera arma in più degli In Chaos, rispetto alla media degli altri gruppi che suonano in questo particolare settore, è proprio il cantante notevole che si ritrovano! C’è poi anche il batterista Pedro Rijo che, come tradizione di questo tipo di metal richiede, pesta a dovere sul proprio strumento, ma senza mai imporre ritmi particolarmente forsennati, grazie ad un sapiente uso della doppia-cassa, onde evitare di cadere in generi più estremi. Insomma gli ingredienti per un ottimo album ci sono tutti ed effettivamente questo disco possiamo definirlo ben superiore alla media, dato che tutte le canzoni si lasciano ascoltare molto gradevolmente ed infondono energia in dosi massicce; se, infatti, qualcuno volesse sapere quali sono le tracce preferite, sarei davvero in difficoltà, dato che sono tutte di ottima fattura, grazie anche ad un songwriting mai esagerato, ma efficace e relativamente conciso (in un paio di casi, magari, si poteva non allungare il brodo, ma comunque la scorrevolezza è sempre assicurata). Gli In Chaos sono l’ennesima dimostrazione della miopia del music business che ci ammorba con immondizie musicali e poi non si accorge dell’esistenza di gruppi di così evidente talento e di dischi di qualità superiore alla media come questo “Hope wears black”. Disco da non farsi sfuggire, sperando che qualche label più attenta possa stamparlo presto in cd.

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