A+ A A-
 

Noirad, un buon come-back dopo 7 anni Noirad, un buon come-back dopo 7 anni Nuovo Hot

Noirad, un buon come-back dopo 7 anni

recensioni

gruppo
titolo
“Aegean legacy”
etichetta
Autoproduzione
Anno

TRACKLIST:

1.    The hot gates

2.    Hector

3.    Seven against thebes

4.    Medea

5.    Ajax

6.    Andromeda

7.    Plataea

8.    The poet and the nymph

 

Formazione:

Dario Nuzzolo – Basso

 

Ospiti:

George Margaritopoulos - Voce

Max Manthix – Chitarra sulle tracce 1, 2, 3, 4, 5, 8

Davide Cardella – Batteria

Mirko Buschiazzo – Chitarra solista sulle tracce 1, 2, 6

Franco Buonocore - Chitarra solista sulla traccia 3

James Lodwell – Tastiere

Craig Cairns, Alex Costa, Mauro Elias e Michel Hoogervorst – Cori sulle tracce 2, 7

opinioni autore

 
Noirad, un buon come-back dopo 7 anni 2025-02-02 20:18:04 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    02 Febbraio, 2025
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Avevo sentito parlare dei Noirad all’epoca del loro debut album “Penny Dreadfuls”, uscito nel 2017; da allora sono trascorsi ben 7 anni e ad inizio dicembre 2024 è uscito il nuovo full-length, intitolato “Aegean legacy”, composto da 8 pezzi della durata totale di poco inferiore ai 41 minuti. Attorno al leader Dario Nuzzolo (bassista) è cambiato praticamente tutto; della formazione che registrò il debut album, infatti, non c’è più nessuno e gli altri musicisti che hanno contribuito alla realizzazione del presente lavoro sono semplici turnisti. Mi ero basato sulle informazioni di metal-archives.com (l’Enciclopedia del metal) dove si descrive il sound come una sorta di heavy/thrash, ma mi sono accorto ascoltando i vari brani che tali informazioni sono alquanto inesatte. Se, infatti, nella prima parte del disco, a partire dalla splendida opener “The hot gates” (sicuramente la traccia migliore dell’album!) e dalla successiva “Hector”, si potrebbe effettivamente identificare il sound dei Noirad come un energico heavy/thrash metal incentrato sul lavoro delle due chitarre, con il basso del leader a martellare e dare sostanza e peso alla musica e la batteria a dare ritmo frizzante grazie ad un sapiente uso della doppia-cassa, ecco che andando avanti con la tracklist le cose cambiano. Già in “Seven against thebes” assistiamo ad un rallentamento massiccio del ritmo che diventa quasi marziale e militaresco (cosa che sentiremo anche in “Plataea”), con un aumento del groove sulle chitarre. Arriva poi “Medea” a spiazzare del tutto, una ballad romantica che inizialmente è per piano e voce, con il greco George Margaritopoulos (dai Wardrum) che sciorina una prestazione canora da brividi, e che solo nella sua seconda parte vede entrare anche gli altri strumenti. Da questo momento, fino alla fine, non ci sarà più traccia dell’heavy/thrash delle prime due canzoni, con l’eccezione della sola “Andromeda”, unico altro pezzo in cui sentiamo la doppia-cassa ed una notevole energia. Negli altri brani, infatti, il ritmo rallenta parecchio ed il sound diventa un heavy metal molto moderato (quasi hard’n’heavy a volte) che ogni tanto strizza l’occhio all’epic, ma con la costante di un buon gusto ed una notevole attenzione per le melodie. La presenza di ben due pezzi lenti nella tracklist (oltre alla già citata “Medea”, c’è anche l’ultima traccia “The poet and the nymph”), infine, non convince più di tanto e personalmente avrei preferito piuttosto un brano energico in più. Il songwriting è quindi alquanto ondivago, quasi come se convivessero all’interno della mente del leader diverse anime, a volte anche alquanto differenti tra loro, il che alla lunga può anche essere un’arma a doppio taglio. Resta da dire che i testi sono ispirati ai miti dell’antica Grecia, segno di una ricerca storica da non sottovalutare. Tirando le somme, “Aegean legacy” è un disco non semplice, con diverse sfaccettature molto differenti tra loro al suo interno, quasi fosse stato composto da soggetti alquanto eterogenei tra loro; questa particolarità è indubbiamente affascinante, ma può anche essere pericolosa perché spiazzante, rischiando così di non accontentare sostanzialmente nessuno; per il futuro forse servirà ai Noirad maggiore compattezza nel songwriting.

Trovi utile questa opinione? 
10
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Per poter scrivere un commento ti devi autenticare o registrare
 
Powered by JReviews

releases

Blind Golem - un ode al rock (prog?!) settantiano!
Valutazione Autore
 
4.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Melodic hard rock caldo e avvolgente con gli Heartwind
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Il ritorno dei Kilmara dopo 7 anni
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Blackslash, che bell'heavy metal!
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
La voce unica di Mikael Erlandsson con atmosfere ariose ma anche malinconiche...
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)

Autoproduzioni

Noirad, un buon come-back dopo 7 anni
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Torchlight Parade: metallo da brividi
Valutazione Autore
 
3.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Lunarway, una promettente band ucraina
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
In Chaos, l'ennesima dimostrazione della miopia del music business
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Empiric, una gemma nascosta
Valutazione Autore
 
4.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Katharein, un promettente gruppo dalla Romania
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)

Consigli Per Gli Acquisti

  1. TOOL
  2. Dalle Recensioni
  3. Cuffie
  4. Libri
  5. Amazon Music Unlimited

allaroundmetal all rights reserved. - grafica e design by Andrea Dolzan

Login

Sign In

User Registration
or Annulla