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Everlore, un'altra gemma sepolta nell'underground Everlore, un'altra gemma sepolta nell'underground Hot

Everlore, un'altra gemma sepolta nell'underground

recensioni

gruppo
titolo
“Hope and turmoil”
etichetta
Autoproduzione
Anno

TRACKLIST:

01. Warrior hearts

02. Wilderness

03. Kingdom of one

04. Adventure metal

05. I am the virus (Lyric Video) 

06. Burn the skies

07. What once was

08. Rise, ashen one

09. Inferno

10. Dreamless

 

 

Formazione:

Arto Ala-Seppälä - Voce

Juuso Virnes - Chitarra, cori, mandolino sulle tracce 3 e 7

Samu Petersson - Chitarra, cori

Ville Koskinen - Basso, cori, synths sulle tracce 1 e 5

Peteri Milan – Batteria

 

Ospiti:

Pyry Kallio - Synth sulle tracce 3 e 10

Jannicke Ingelin – Flauto sulla traccia 10

Daniel Katajamäki – Violino sulla traccia 10

opinioni autore

 
Everlore, un'altra gemma sepolta nell'underground 2025-02-28 17:53:56 Ninni Cangiano
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    28 Febbraio, 2025
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Seguo i finlandesi Everlore sin dal loro ottimo debutto omonimo nel 2020, li ritrovo adesso con il secondo album intitolato “Hope and turmoil”, il primo con il nuovo cantante Arto Ala-Seppälä che ha preso il posto di Joonas Kunnela. Il nuovo full-length, dotato di piacevole artwork realizzato dall’artista sudafricano Heino Brand (chitarrista dei Brundarkh), è composto da 10 tracce per circa 52 minuti di durata totale. Il power metal del gruppo di Jyväskylä ha qualche lontano richiamo al folk ed al symphonic e ricorda non poco quanto realizzato dagli Spellblast nel loro primo meraviglioso album “Horns of silence”. Un disco insomma estremamente godibile e decisamente ben fatto e ben suonato, anche se qualcosa poteva essere rivisto; mi riferisco per esempio al cantato di “Kingdom of one”, in cui il singer cerca di raggiungere note un po’ troppo elevate, risultando poco efficace ed espressivo e rischiando di sembrare anche stridulo. A parte questi dettagli di poco conto, resta da dire che il disco è semplicemente strepitoso e le canzoni sono tutte di valore assoluto ed estremamente piacevoli da ascoltare; un esempio potrebbe essere la splendida “What once was” che da sola varrebbe l’acquisto del cd e che, nonostante un minutaggio elevato, mantiene sempre alto pathos ed atmosfere. Sulla stessa scia anche la suite conclusiva “Dreamless”, decisamente raffinata ed elegante, degno modo di suggellare un disco di qualità fuori dal comune. Quello che sorprende, infatti, è la compattezza ed il livello qualitativo ben superiore alla media. La musica degli Everlore ha la rara capacità di convincere sempre e conquistare l’ascoltatore, con melodie sempre azzeccate e coinvolgenti, oltre che di gran gusto. Sorprende tantissimo che una simile perla sia relegata all’autoproduzione e che nessuna label di valore si sia accorto del talento degli Everlore! Ma si sa, il music business ci sommerge di immondizie musicali e poi non si accorge di piccoli capolavori come questo “Hope and turmoil” che si candida autorevolmente ad essere tra i dischi migliori del 2025.

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