Line-up:
Scott Beetley – Voce, Chitarra
Eric Kendall – Chitarra
Justin Hopper – Basso
Robert Powers – Batteria
Tracklist:
Eulogy
Artificial Echoes
Kill Or Die Trying
Lost Colony
Line-up:
Scott Beetley – Voce, Chitarra
Eric Kendall – Chitarra
Justin Hopper – Basso
Robert Powers – Batteria
Tracklist:
Eulogy
Artificial Echoes
Kill Or Die Trying
Lost Colony
Ad agosto 2024 i Warhog avevano fatto uscire l’EP autoprodotto intitolato “The Dystopian Chronicles volume 1” (voto su Allaroundmetal: 4/5). A distanza di tre mesi il quartetto texano aveva replicato pubblicando il secondo volume di quella che, secondo i piani, è una trilogia. L’entusiasmo suscitato in me dal primo volume è un poco scemato nel caso del secondo. Non ci sono più quei repentini e stravolgenti cambi di ritmo ne vengono citate musicalmente le innumerevoli band che avevano illuminato in precedenza la strada degli americani. Si può dire che, pur essendo di fronte a un album discreto, il processo compositivo è stato semplificato e “appiattito” abbracciando tipi di Metal sempre vario, ma di maniera. Fortunatamente i musicisti riescono a interagire in buona maniera e le chitarre della coppia Kendall/Beetley - il secondo è anche il cantante della band – creano riff di buona fattura e sostanza. “Eulogy” è un Hard in semicadenza che tende la mano alla melodia. “Artificial Echoes” unisce la veemenza con un senso di claustrofobia. “Kill or Die Trying” è un Metal medio dal solo lineare. “Lost Colony”, grazie ai suoi arpeggi prolungati e alle orchestrazioni, ricorda sia i Metallica di “The Unforgiven” e “Nothing Else Matters”, sia l’Hard epico e pomposo dei Magnum. Vedremo se con il terzo capitolo, i Warhog riusciranno a riguadagnare il mezzo punto perso che intercorre fra la mia prima recensione e questa.