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Apocalypse Orchestra, doom medioevale con A Plague Upon Thee Apocalypse Orchestra, doom medioevale con A Plague Upon Thee Hot

Apocalypse Orchestra, doom medioevale con A Plague Upon Thee

recensioni

titolo
A Plague Upon Thee
etichetta
Despotz Records
Anno

 

TRACKLIST:

1. Virago (OFFICIAL VIDEO) 

2. Tempest

3. Glass and sun

4. Anchorhold

5. Sacrament of Avarice

6. From the Athanor

7. To arrive

8. Saint Yersinia

 

Line-up:

Jonas Lindh - Chitarra

Andreas Skoglund - Batteria

Rikard Jansson - Basso

Erik Larsson - Voce

opinioni autore

 
Apocalypse Orchestra, doom medioevale con A Plague Upon Thee 2025-03-29 15:57:51 Valeria Campagnale
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Valeria Campagnale    29 Marzo, 2025
Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 2025
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La band metal svedese Apocalypse Orchestra ha pubblicato il secondo album "A Plague Upon Thee” per Despotz Records. Con il loro album di debutto “The End Is Nigh” (2017) si è affermata nella scena metal e l’album ha ricevuto il plauso della critica per il suo approccio innovativo alla narrazione, intrecciando storia, mitologia e temi esistenziali.
Dunque, con questo nuovo lavoro, gli Apocalypse Orchestra non si discostano da questo stile singolare ed aggiungerei fortunatamente, poiché le loro sonorità riescono ad essere particolari con i suoni epici che si intrecciano ed un doom metal con contaminazioni folk, infatti possiamo ascoltare la ghironda, la cornamusa e la mandola ben intrecciate a chitarre pesanti ed una ritmica scrosciante.
L'album si snoda attraverso otto brani meticolosamente costruiti, immergendo l'ascoltatore in un'atmosfera doom avvolgente e lenta. Le melodie, sviluppate con cura e pazienza, emergono gradualmente, spesso guidate dalla voce profonda e suggestiva o dagli strumenti a fiato ed acustici che evocano un senso di antico mistero. Questa lenta evoluzione crea un dramma sonoro intenso, particolarmente accentuato quando il canto chiaro e potente viene arricchito da cori maestosi, che amplificano l'emozione e la solennità dei brani.
In pezzi come "Tempest" o "Saint Yersinia", il quintetto svedese aggiunge un ulteriore strato di intensità, sostituendo il canto chiaro con un growl gutturale e potente. Questo contrasto tra le due voci crea un effetto dinamico e coinvolgente, rendendo i brani ancora più insistenti e memorabili.
Con otto pezzi, incluso un interludio corale, e una durata complessiva di quasi un'ora, "A Plague Upon Thee" potrebbe sollevare interrogativi sulla varietà e sulla capacità di mantenere alta l'attenzione dell'ascoltatore. Tuttavia, gli Apocalypse Orchestra dimostrano una maestria nel concentrarsi sull'essenza dell'inno, sullo sviluppo ponderato delle idee musicali, senza cedere alla tentazione di soluzioni facili o immediate. Ogni brano è un viaggio a sé stante, un'esplorazione profonda di atmosfere oscure e malinconiche, che si svela lentamente, senza fretta, permettendo all'ascoltatore di immergersi completamente nel loro mondo sonoro.
L'opera ci trasporta in un racconto storico ambientato nel Medioevo, un'epoca complessa e sfaccettata, dove la visione del mondo era fortemente influenzata dalla religione e dalle credenze popolari. Tuttavia, emerge con forza una crescente tensione tra la fede e la ragione, tra il dogma e l'indagine scientifica, un conflitto che segnerà profondamente il periodo.
Difatti, le melodie medievali, antiche e solenni, subiscono una metamorfosi sinistra, trasformandosi sotto i colpi incessanti di una rovina inesorabile. Il suono dei flagelli, simbolo di penitenza e sofferenza, accompagna una processione di anime tormentate, creando un'immagine vivida e angosciante.
Disco davvero ben fatto, complimenti agli Apocalypse Orchestra.

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