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Terza conferma per i Fabulous Desaster Terza conferma per i Fabulous Desaster Hot

Terza conferma per i Fabulous Desaster

recensioni

titolo
Crucify This!
etichetta
MDD Records
Anno

Formazione:

Jan - Chitarra & voce

Luke - Batteria

Andi - Basso & cori

Matthes – Chitarra

 

 

TRACKLIST:

1) Menace to sobriety

2) Misanthropolis

3) Trenchmouth

4) Coffin dwellers (Lyric video) 

5) Crucify this!

6) Rip it up

7) A hard day´s fight

8) May your mother wear black

9) Ten year chaos

10) Before the war

11) Trapped in the dark

opinioni autore

 
Terza conferma per i Fabulous Desaster 2025-04-26 09:20:21 Il Prof
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Il Prof    26 Aprile, 2025
Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 2025
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Giunti al terzo album, il quartetto di Bonn non tradisce le attese e continua imperterrito a sputare fuoco e fiamme con il suo speed thrash di vecchia scuola a cui si aggiunge una grinta giovanile che non ha uguali. Le 11 killer tracks di questo album ti travolgono, velocissime e spietate come non mai. A dispetto dell’origine tedesca, le influenze musicali sono da collegare più al thrash americano della Bay-Area (Exodus, Nuclear Assault) per quanto riguarda i cori; mentre le strofe, con il loro tipico incedere speed-hardcore, sono da collegarsi più alla scuola dell’area ovest (Overkill e Municipal Waste su tutti), il tutto condito da lunghe e direi talentuose parti soliste di chitarra e a tratti anche di basso che, rispetto ai due album precedenti, pur molto buoni, danno una marcia in più al platter in questione. Già nell’opener “Misanthropolis”, dopo l’intro acustica di “Menace to Sobriety”, si possono notare le due chitarre che sia nelle strofe che nei refrain si rincorrono, si alternano e poi esplodono nelle parti soliste, lunghe e fenomenali nel loro incedere prima melodico, poi più veloce, sempre mantenendo una certa varietà che non stancano e annoiano mai, pur essendo lunghe ed elaborate. Questa caratteristica si ritroverà in quasi tutto l’album, rendendolo, oltreché interessante, anche eccitante. Infatti non c’è un attimo di pausa: la urlata “Trenchmouth” vede sulle corde il talentuoso cantante Jan Niederstein, nonché chitarrista insieme a Mathias Terstegge, una canzone ancora più veloce e violenta della precedente, in pieno stile Bay-Area. Sui cinque minuti si attestano “Coffin Dwellers” e la title-track , caratterizzate da lunghe ed elaborate parti soliste, sempre bellissime e ben inserite nel contesto canzone, con i suoi cori urlati e cantati a squarciagola che comunque non risultano stucchevoli, ma pieni di appeal e potenza, che dal vivo non lasceranno scampo. Le stesse canzoni, poi, pur essendo veloci e dinamiche, sono ben riconoscibili e diversificate tra esse grazie anche all’inserimento di piccole variazioni nella loro struttura principale, come gli assoli posti prima e dopo il coro, parti di basso soliste e vari cambi di tempo. “Rip it up” è breve e velocissima mentre “A hard Day’s Fight” è caratterizzata da tempi leggermente più lenti e da una interessantissima parte solista che si muove più sull’hard rock e sul blues che sul thrash metal, con protagonista anche il basso di Andy Mertes: spaventosa! Anche i testi si mantengono nella tradizione del genere, pieni di rabbia e di denuncia, come nella battagliera “May your mother wear black” o nella “megadethiana” “Ten Years of Chaos” che sembra uscire da “Peace sells…” e che mostra anche palesi influenze da “Bonded by Blood”: un giusto mix, insomma, che non deluderà i fans della vecchia scuola. La denuncia palese alle conseguenze della guerra è in “Before the War”, mentre la conclusiva “Trapped in the dark” incede velocissima e spietata, degna conclusione di un album che sancisce i Fabolous Desaster tra i migliori gruppi della scena NWOTM. Emuli? Cloni? Che ce ne importa, fanno thrash e lo fanno maledettamente bene!

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