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Scala Mercalli narrano di fatti e personaggi della Grande Guerra Scala Mercalli narrano di fatti e personaggi della Grande Guerra Hot

Scala Mercalli narrano di fatti e personaggi della Grande Guerra

recensioni

titolo
“Confini 1915-18“
etichetta
Pure Blood Records
Anno

Line-up:

Christian Bartolacci: voce

Michael Rossi: chitarra

Federico Gianantoni: chitarra

Roberto Guglielmi: basso

Sergio Ciccoli: batteria

Tracklist:

The Fourth War Of Independence

La Grande Guerra (1915-18)

L'Impresa Di Premuda (Luigi Rizzo)

Ace Of Aces (Francesco Baracca)

Soldier Without Name (Milite Ignoto)

Write Your Destiny

Face Your Fears

White War (Penne Nere)

Portatrici Carniche (Maria Plozner Mentil)

Piave Fiume Sacro

Queen Of Dragons (Bonus Track)

Garibaldi Resurrection (Ritornerà) (Bonus Track)

Two Lands, One Heart (Bonus Track featuring Hugo Bistolfi

opinioni autore

 
Scala Mercalli narrano di fatti e personaggi della Grande Guerra 2025-04-28 17:31:35 Corrado Franceschini
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Corrado Franceschini    28 Aprile, 2025
Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 2025
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Se contiamo i gruppi Heavy Metal che sono in attività da più di trenta anni ne troveremo una decina; Scala Mercalli è uno di questi. La band marchigiana guidata dall’indomito batterista Sergio Ciccoli – unico rimasto della line-up originale – ha trovato una via per essere originale almeno nei testi: parlare di storia italiana mettendo in risalto personaggi e avvenimenti che, come accade in “Confini 1915-18“, magari sono stati dimenticati da chi è andato a scuola parecchi anni fa. Dei tredici brani dieci sono inerenti al tema della Grande Guerra mentre gli altri tre sono bonus track slegate da detto contesto. Bella l’idea di mischiare i testi in inglese con quelli in italiano in modo da far entrare l’ascoltatore a pieno nelle storie e nei panni di chi le ha vissute. La voce di Christian Bartolacci riesce bene in questo gioco di contaminazione ma a mio avviso, tranne che nelle fasi narrative parlate e intimiste, è a volte troppo “acida” e con un linguaggio inglese di livello scolastico. Se il raggio d’azione principale di Scala Mercalli rimane quello dell’Heavy Metal il quintetto, sin dalla seconda traccia intitolata “La Grande Guerra (1915-18) “, mostra anche altre propensioni. Si parte con un’introduzione da band del Grande Nord per poi passare all’Heavy battente; si prosegue con una marcia cadenzata e si torna alla velocità che mi ha ricordato gli Exodus del disco “Bonded by Blood”. In tutto questo movimento non manca mai l’apporto continuo delle chitarre della coppia formata da Michael Rossi e Federico Gianantoni. Se questo è il secondo pezzo avrete già capito che l’album, oltre ad offrire viarie soluzioni, non annoia mai. Interessante il testo de “L’impresa di Premuda (Luigi Rizzo) ” un episodio che, a suon di Heavy Metal, valorizza un eroe di cui pochi si ricordano. Il disco va avanti alternando momenti più o meno veloci fino ad arrivare alla traccia sei: “Write Your Destiny”. Il suo suono stoppato e nervoso è un’aperta citazione dei Megadeth. Chiedo scusa alla band ma non ho ben capito la costruzione di una canzone importante come “Piave (Fiume Sacro) ” anche se il motivo che apre e chiude il pezzo lo conosciamo tutti. Ho invece apprezzato particolarmente una delle tracce bonus: “Garibaldi Resurrection (Ritornerà) ”. Riff intricati e cambi violenti vengono corroborati da soli di chitarre incisive: Il tutto funge da colonna sonora di un fumetto sull’eroe dei Due Mondi che non posseggo, ma del quale mi intrigano le tavole che ho visto in rete. Da segnalare il fatto che per i testi di due bonus il gruppo si è avvalso di Hugo Bistolfi: tastierista degli argentini Rata Blanca; il suo apporto musicale è ben presente e apprezzabile nella conclusiva “Two Lands, One Heart”. Ultima nota per la validissima e Power oriented “Queen of Dragons” dove troviamo all’opera la line-up del 1998. A parte qualche mia perplessità rimane il fatto che “Confini 1915-18” è un buon viatico per ricordare a noi italiani che spesso e volentieri ci piangiamo addosso, che siamo stati e siamo capaci di grandi imprese.

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