In attesa del nuovo studio album, i Battle Beast propongono un live registrato nel 2023, in occasione del tour di "Circus of Doom". La band preferisce andare sul sicuro e giocare in casa, dato che la scelta è ricaduta sullo show tenutosi a Helsinki e praticamente quasi tutti gli intercalari con cui i musicisti parlano con il pubblico sono in finlandese. Insomma, una scelta non molto internazionale per una band che tutto sommato ha raccolto un buon successo in tutta Europa, ma che ha perso senz'altro qualcosa in termini di consensi dopo lo split con Anton Kabanen, il quale, come si ricorderà, lasciò la band nel 2015, fondando a sua volta i Beast In Black. Un evento, questo, che ha segnato in maniera profonda un deciso punto di svolta per i Battle Beast che, non a caso, in questo live propongono solo brani tratti dai loro ultimi tre album, praticamente quelli del periodo post-Kabanen. C'è dunque ampio spazio per l'ultimo "Circus Of Doom", eseguito praticamente per intero, salvo giusto un paio di brani, con le canzoni eseguite a coppie, intervallate da tracce tratte dai due precedenti dischi: più che altro, parliamo per la verità di "Bringer Of Pain", perchè dal meno riuscito "No More Hollywood Endings" vengono riproposte giusto la titletrack e "Eden". Per contro, possiamo considerare canzoni come "Familiar Hell", "Armageddon", "Beyond The Burning Skies" o "King For A Day", praticamente i nuovi classici della band. In linea di massima, notiamo come, nonostante una caratteristica del gruppo finlandese sia quella di proporre canzoni alquanto eterogenee nello stile, con un mix di metal melodico assieme a pop anni '80 o molti altri generi, in questo live sia stata decisamente più enfatizzata la loro attitudine power metal, per cui anche gli arrangiamenti accentuano quest'aspetto del loro sound. La scaletta scorre via in maniera molto gradevole, con tante canzoni trascinanti, potenti ma al tempo stesso nella maggior parte dei casi caratterizzate da refrain catchy, dove è assoluta protagonista la voce della cantante Noora Louhimo, senz'altro una vera fuoriclasse dietro ai microfoni. Tra gli highlight, annoveriamo brani come "Straight to the Heart", l'eccentrica "Russian Roulette", "Wings of Light" e "King for a Day", ma la scaletta effettivamente non vede cali nè momenti di noia. Buon concerto, che non rende forse bene l'idea della versatilità che i Battle Beast presentano nei loro album, ma che quanto meno valorizza maggiormente il lato più potente e dinamico del loro stile.