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"Prelude Of Loss" degli Eternal White Trees accarezza l'anima con delicatezza "Prelude Of Loss" degli Eternal White Trees accarezza l'anima con delicatezza Hot

"Prelude Of Loss" degli Eternal White Trees accarezza l'anima con delicatezza

recensioni

titolo
Prelude Of Loss
etichetta
My Kingdom Music
Anno

TRACKLIST:

1. Time in a Candle

2. The Last Dance (Official video) 

3. Pale Sun Sad Moon

4. A Stranger Inside the Mirror

5. Not Anymore

6. Such a Shame (Talk Talk cover) (Lyric video)

7. Into the Abyss of Night

8. Rest for a Moment

9. The Army of Nothing

10. Upon the Moon

11. And If You Have to Leave

12. Time Has Come

 

Formazione:

Gerassimos Evangelou – Voce

Antonio Billè – Chitarre, basso

Andrea Tilenni – Batteria, synth, programmazione

opinioni autore

 
"Prelude Of Loss" degli Eternal White Trees accarezza l'anima con delicatezza 2025-05-06 12:08:57 Valeria Campagnale
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Valeria Campagnale    06 Mag, 2025
Ultimo aggiornamento: 07 Mag, 2025
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Con la loro seconda pubblicazione, "Prelude Of Loss", gli Eternal White Trees, trio siciliano, rafforzano la loro identità nel metal malinconico dalle tinte gothic-doom, offrendo un'esperienza emotiva intensa e curata nei dettagli. La band italiana conduce l'ascoltatore in un universo sonoro dove la tristezza si trasforma in arte e ogni melodia evoca una quiete profonda.
"Time In A Candle" apre l'album definendone immediatamente l'atmosfera: un intreccio di chitarre sussurranti, voci delicate e un incedere ritmico lento e contemplativo. La loro musica sceglie una tristezza onesta e pacata, lontana da ogni forzatura drammatica, invitando alla riflessione e instillando una sottile malinconia. L'album si distingue per come le chitarre si fondono con l'ambiente sonoro: a volte impalpabili come nebbia, altre più presenti ma sempre con un suono etereo e immersivo.
Procedendo con una cadenza riflessiva, l'album offre momenti di notevole intensità emotiva. Si distingue “Pale Sun Sad Moon”, una composizione che, pur mantenendo la cifra malinconica, presenta una luminosità particolare e sezioni ritmiche più vivaci. “A Stranger Inside The Mirror” si caratterizza per l'equilibrio tra delicatezza e un dramma sottile, intensificato da vocalizzazioni più gutturali e cariche di pathos. Anche quando il ritmo si fa più sostenuto, come in “Into the Abyss of Night” e “Rest for a Moment”, la costante atmosfera cupa rimane un elemento distintivo dell'opera.
Interessante la loro interpretazione di "Such A Shame" dei Talk Talk. Invece di imitare l'originale, la band siciliana infonde il brano del proprio spirito, plasmandolo come un'ulteriore gemma del loro mondo intriso di malinconia. Audace e ben riuscita.
Fedeli al loro stile riflessivo, propongono poi “Into the Abyss of Night”, un pezzo più rock rispetto ai precedenti. Nonostante alcuni passaggi più quieti, la canzone si distingue per la sua energia. Anche qui compaiono growls, fortunatamente dosati con parsimonia e ben integrati. Il titolo “Rest for a Moment” è fuorviante rispetto alla sua vivacità musicale: si tratta quasi di un brano veloce e incalzante, interrotto solo brevemente da un momento più oscuro a metà.
"The Army of Nothing" esordisce con un riff di chitarra che desta l'interesse, un'ulteriore conferma della vena malinconica che pervade l'album. L'iniziale semplicità chitarristica di “Upon the Moon” spiazza, introducendo una traccia che progressivamente si lascia trasportare da un ritmo coinvolgente. Nonostante le promesse di quiete vocale, la canzone cattura per la sua strumentazione evolutiva, in cui la chitarra gioca un ruolo chiave nei continui cambi di tempo. Un'atmosfera opposta si respira in “And If You Have to Leave”, un brano intriso di malinconia che si arricchisce di elementi orchestrali. A chiudere il cerchio troviamo “Time Has Come”, una traccia che ben rappresenta lo spirito dell'album, un'ultima immersione nella tristezza. Forse la sua collocazione finale ne amplifica la malinconia, ma il desiderio di rivivere l'esperienza dall'inizio è forte.
Invece di erigere muri sonori o puntare sulla potenza, "Prelude Of Loss" degli Eternal White Trees accarezza l'anima con delicatezza, suggerendo emozioni che restano silenziose dopo la fine. Contrariamente al tono più vivace del loro debutto del 2023, questo album è più cupo e tranquillo, offrendo melodie che rispecchiano profondamente emozioni ineffabili.

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