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The Lord Weird Slough Feg, il ritorno della saga di "Traveller" The Lord Weird Slough Feg, il ritorno della saga di "Traveller" Hot

The Lord Weird Slough Feg, il ritorno della saga di "Traveller"

recensioni

titolo
Traveller Supplement 1: The Ephemeral Glades
etichetta
Cruz del Sur Music
Anno

TRACKLIST:

1. Knife World

2. The Black Circle

3. Mission on Mithril

4. The Ephemeral Glades

5. Magnetic Fluctuations

6. Ice Shelf Stomp

7. Vargr Reprise

 

 

Line-up:

Mike Scalzi - Voce / Chitarre

Angelo Tringali - Chitarra

Adrian Maestas - Basso

Austen Krater - Batteria

opinioni autore

 
The Lord Weird Slough Feg, il ritorno della saga di "Traveller" 2025-05-06 12:20:21 Valeria Campagnale
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Valeria Campagnale    06 Mag, 2025
Ultimo aggiornamento: 08 Mag, 2025
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L'attesa è finita per i fan di "Traveller"! Gli eroi dell'underground metal della Bay Area, The Lord Weird Slough Feg, riprendono l'epica saga con l'EP "Traveller Supplement 1: The Ephemeral Glades", sette tracce di puro e bizzarro weird metal.
Asteroidi, spore vegetali, pirati spaziali: ecco gli ingredienti del seguito del classico album del 2003 "Traveller". Questo EP di 20 minuti offre heavy metal diretto e potente, senza inutili orpelli, mantenendo forti legami con il suo predecessore. Non a caso, è stato registrato nello stesso studio, con lo stesso produttore (Justin Weis) e la stessa strumentazione microfonica. L'unica novità? Un'attesa di 24 anni.
Se si dovesse scegliere un album degli The Lord Weird Slough Feg da riprendere in questo modo, "Traveller" si presta a una continuazione. Probabilmente il loro lavoro più acclamato insieme a Down Among The Dead Men.
La saga di "Traveller" riprende con "The Ephemeral Glades", riportandoci nel destino del Professor Rickets, ancora un Vargr in esilio sulla sua occulta astronave, e di Baltech Budapest, rifugiato sul gelido Mithril. Per i The Lord Weird Slough Feg - l'anima creativa Mike Scalzi, il chitarrista Angelo Tringali, il solido Adrian Meastas al basso e il nuovo motore ritmico Austen Krater - questo EP rappresenta la cristallizzazione delle loro intuizioni più felici. "The Ephemeral Glades" è un'esplosione del loro tipico weird metal, con le chitarre che si inseguono e si sorpassano in un'azione incalzante. L'arrivo di Krater ha infuso nuova linfa vitale al progetto, grazie alla sua prolifica vena compositiva che ha arricchito molti dei brani.
Il passare degli anni ha offerto ai The Lord Weird Slough Feg una prospettiva inedita sulla creazione del loro "Traveller" originario. Mike Scalzi ricorda di aver registrato la sua voce nel giorno funesto degli attentati dell'11 settembre. La band, all'epoca sotto l'ala di una piccola etichetta indipendente (il sodalizio con Cruz Del Sur Music per "Atavism" sarebbe iniziato solo in seguito), si affidò all'abilità di Justin Weis per superare i limiti di un budget ristretto.
Sembra che Traveller Supplement I: The Ephemeral Glades si concentri più sull'espansione della storia e dei temi del disco originale piuttosto che presentare una manciata di nuove canzoni scollegate. È un approccio interessante: quasi come aggiungere dei capitoli mancanti o delle appendici a un libro che amiamo.
L'apertura con "Knife World" spiazza un po'. Il riff principale iniziale appare stranamente debole e quasi fuori tono, come se fosse incastrato tra le note senza trovare una vera risoluzione, al contrario, la voce risulta più aspra e forse meno controllata rispetto a vent'anni fa, ma rafforza sicuramente l'aspetto narrativo. “The Black Circle” si presenta come un pezzo interessante, un ibrido tra un interludio e un vero e proprio strumentale. Il riffing atmosferico e contemplativo che propone è efficace nel richiamare la sensazione di scrutare l'orizzonte. Presa singolarmente, potrebbe sembrare una demo abbozzata, ma a mio avviso funziona comunque bene come un preludio evocativo a "Mission On Mithril", un brano dalla scrittura decisamente più focalizzata. Quest'ultima sfoggia i tipici intrecci chitarristici della band, eseguiti con molta più convinzione rispetto al riffing di "Knife World", e riesce a evocare un forte senso di vastità, quasi come una colonna sonora da viaggio interstellare.
La title-track semi-strumentale, “Ephemeral Glades”, abbandona l'impeto per una maggiore precisione, bilanciando i suoi arpeggi di chitarra iniziali con stacchi netti e incisivi di power chord. Scalzi offre qui una delle interpretazioni vocali molto grintose e intense. “Magnetic Fluctuations”, si presenta come il brano più apertamente trionfale ed è perfetto così. “Ice Shelf Stomp” incorpora invece un suono più sinuoso, con un riffing spezzato e gelido, con l'assolo di chitarra migliore di tutto questo lavoro.
“Vargr Reprise” riprende in modo più diretto il filo narrativo dall'album originale, un brano sorretto dalla potenza degli strumenti. I Lord Weird Slough Feg sono attivi da quasi 40 anni e in tutto questo tempo non hanno mai sbagliato un colpo. Nonostante siano passati vent'anni, la differenza tra i due dischi è palpabile, accentuata da una produzione più rarefatta per il nuovo lavoro. L'originale “Traveller” possedeva energia e durezza persino nelle sue fasi più calme, a livello puramente strumentale, il gruppo non ha perso la sua maestria. Basti pensare alla batteria di Austen Krater che, da quando si è unito alla formazione, ha ampiamente dimostrato di essere all'altezza dei suoi predecessori.

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