Praticamente impossibile ripercorrere la discografia dei Candlemass, per quanto è sconfinata, immensa.
La band svedese costituisce essa stessa (a mio modesto parere insieme agli americani Trouble che furono) l'incarnazione del doom metal.
Una vena compositiva, quella del fondatore Leif Edling, per nostra fortuna inesauribile.
Ed ogni volta che ascolti un loro pezzo, nelle vene ti scorre adrenalina purissima, nel corpo senti un brivido che cessa solo quando l'ultima nota di un loro disco è stata suonata.
Normalmente, quando viene dato alle stampe un EP, la casa discografica lo fa per acquietare la fame dei fans più accaniti. E questo quattro tracce intitolato alla stella nera non fa eccezione. Le legioni di doomsters che venerano (a giusta ragione) la band scandinava da troppo tempo reclamavano una release, come dei leoni reclamano carne fresca da fare a brandelli con le proprie fameliche fauci. La opening (nonchè title) track giunge a placare la atavica fame dei fans, confermando piacevolmente quanto fin qui prodotto dalla premiata ditta Edling & co.
Segue il monumentale strumentale "Corridors Of Chaos" che ti impietrisce per quanto è bello. Poi, un uno-due micidiale con due covers stratosferiche rispettivamente dei mostri sacri Black Sabbath e Pentagram (recentemente tornati alla ribalta dopo troppi anni di oblìo).
Possiamo dormire sonni tranquilli (...oddìo, sarebbe più corretto dire "incubi letali"...) sapendo che i Candlemass sono vivi più che mai e che continuano ad infliggerci tormenti sonori senza remissione di peccati!