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Artizan: un singolo che è un peccato ignorare Artizan: un singolo che è un peccato ignorare Hot

Artizan: un singolo che è un peccato ignorare

recensioni

gruppo
titolo
"The death of me"
etichetta
Pure Steel Records
Anno

 

LINE-UP:

vocals - Tom Braden

drums - Ty Tammeus

guitars - Shamus McConney

bass - Jon Jennings

 

 

TRACKLIST:

1. The death of me

opinioni autore

 
Artizan: un singolo che è un peccato ignorare 2014-02-02 10:18:37 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    02 Febbraio, 2014
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Che senso ha recensire a febbraio 2014 un singolo uscito nel novembre 2012 solamente sul mercato digitale e che, con un po’ di fortuna, si riuscirebbe a trovare anche in free download? Apparentemente potrebbe non avere alcun senso, ma quando si tratta di promuovere una valida band semi-sconosciuta, seppur proveniente dalla Florida, non mi tiro certo indietro. Eccoci quindi a parlare degli americani Artizan e del loro singolo “The death of me”, uscito appunto per Pure Steel Records oltre un anno addietro (nel frattempo l’attenta label tedesca ha anche rilasciato l’album “Ancestral Energy” degli Artizan, di cui avrete forse già letto la recensione su queste stesse pagine). Ma torniamo al singolo, dotato anche di una bella copertina realizzata dall’artista Marc Sasso (nome di chiare origini italiane); si tratta di una sola canzone, appunto intitolata “The death of me”, per la quale è anche stato realizzato un lyric video, che potete trovare su YouTube, oltre che sul sito della band. Il genere proposto dagli Artizan, per chi non li conoscesse, è un frizzante power metal molto melodico e ritmato; con la splendida voce acuta e calda del singer Tom Braden in ottima evidenza. E’ comunque tutta la band ad avermi sorpreso positivamente e devo ammettere che, prima di leggere la recensione del nostro Federico, ne ignoravo del tutto l’esistenza. Come dicevo, oltre al validissimo singer, anche gli altri musicisti dimostrano di saperci fare alla grande con i loro strumenti, dalla batteria del fondatore Ty Tammeus, passando per il valido chitarrista Shamus McConney, autore di piacevoli parti soliste, e finendo per il bassista Jon Jennings, mai relegato al ruolo di comprimario, ma protagonista assieme agli altri. Come tradizione del power melodico impone, anche “The death of me” fa dell’orecchiabilità e del ritmo le proprie armi vincenti, per poco meno di 5 minuti che si ascoltano molto gradevolmente. Forse non saranno particolarmente originali, ma gli Artizan suonano maledettamente bene e la loro musica conquista e convince... non fateveli sfuggire!

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